Napoli – L’Ospedale Cotugno di Napoli pochi giorni fa, alla presenza del Direttore Generale dell’Ospedale dei Colli, Maurizio Mauro, ha inaugurato una sala multiculto, la prima in Campania, un luogo dove i pazienti ricoverati e i loro familiari potranno raccogliersi e rivolgersi ciascuno al proprio Dio, entità o guida spirituale. Sono stati realizzati 11 pannelli monocromatici che in parte richiamano alle diverse comunità religiose. Trovare pace nel ‘silenzio’ di una stanza, è il balsamo per lenire le ansie e le preoccupazioni di un malato ‘costretto’ a soggiornare in una struttura ospedaliera. Essere accanto a chi soffre, saper ascoltare le sue esigenze, fronteggiare le sue paure, incoraggiare e trasmettere fiducia e speranza non è impresa facile. La malattia, nella vita di una persona, quando irrompe improvvisamente, destabilizza la loro vita minando la quotidianità e lentamente sgretola la sua emotività. Tutto questo produce inevitabilmente reazioni importanti: dalla chiusura alla non accettazione, dal rifiuto alle terapie alla rassegnazione. Anche il personale sanitario non ha un protocollo ‘standard’ da seguire o la ‘ricetta’ perfetta, ma crea come in questo caso un ponte emotivo con il paziente.
“L’importanza dei bisogni spirituali deve valere per tutti – afferma Alberto Vito, Responsabile dell’UOSD, di Psicologia Clinica – e presa atto della dimensione sempre più multietnica e multiculturale della nostra città, tali bisogni vanno rispettati con la creazione di spazi condivisi. Noi psicologi – continua Vito – abbiamo il compito di ascoltare i nostri pazienti, e se si compie un’osservazione priva di giudizi, risulta evidente a chiunque, che mai come durante l’esperienza di malattia, le persone trovano conforto e rifugio nella preghiera, ed approfondiscono le proprie domande di senso esistenziale. Perciò sono lieto che al Cotugno sia stato aperto questo piccolo spazio dedicato all’anima”. La preghiera diventa così rifugio, protezione, raccoglimento.