Napoli – Non si placa la polemica su Huggy Wuggy, il peluche è già tra gli oggetti più venduti.
Ci siamo recati presso un conosciuto negozio di giocattoli, situato in via Chiaia ed abbiamo intervistato il titolare, Luigi, per sapere quanto successo sta avendo questo personaggio e per conoscere il suo punto di vista.
- Come sta andando la vendita di Huggy Wuggy?
- “Nel giro di poco tempo – spiega Luigi- vi è stato un vero e proprio boom di vendite. All’inizio per noi rivenditori era difficile trovare sul mercato questo prodotto, perché non era stato previsto un incremento così rapido delle vendite”.
- In qualità di venditore, quanta conoscenza sente di avere su questo articolo e sulla polemica che è nata?
– “Inizialmente lo abbiamo promosso come un semplice articolo, facendo le classiche operazioni di marketing. Poi come tutti gli altri siamo venuti a conoscenza delle riflessioni che si stanno facendo intorno ad Huggy Wuggy, circa l’influenza che potrebbe avere sui bambini ma, nonostante ciò non abbiamo, ad oggi, indicazioni utili per interrompere la vendita”.
– Come appaiono i genitori quando acquistano questo peluche ai propri figli, crede siano consapevoli di tutto quel che sta emergendo, il gioco dal quale nasce oppure le canzoncine che canta?
– “Dall’impressione che ho io, la maggior parte dei genitori lo acquistano inconsapevoli di tutto ciò . Si rivolgono a noi chiedendoci del peluche promosso dai famosi youtuber, che tanto amano il loro bambini.
Sarebbe curioso chiedere- continua Luigi – ai famosi Me contro Te quanto ne sanno loro del gioco dal quale nasce questo personaggio ed al messaggio che potrebbe trasmettere ai più piccoli”.
È davvero sconcertante quanto sta accadendo intorno a questo pupazzo; ma è anche un’altra prova di quanto il mondo virtuale possa arrivare ai più piccoli, talvolta minando il loro pensiero e le loro emozioni e sfuggendo completamente agli occhi dei genitori. Nel caso di Huggy Wuggy vi è una cosa, però, che non passa inosservata a chi lo vede anche solo per la prima volta: un terribile “sorriso!”.