Cercola (Na) – I proprietari dei megatabelloni pubblicitari installati in ogni dove del territorio di Cercola svolgono l’attività di servizio pubblicità senza la obbligatoria concessione del comune: un’altra inquietante vicenda che anima l’attività amministrativa del comune di Cercola. Tra gli abusivi, clamorosamente, entra anche la Valentino Pubblicità di Cercola, storico fornitore di fiducia dell’ente di piazza Libertà. Oltre la concessione comunale del servizio pubblicità, manca, probabilmente, anche l’autorizzazione urbanistica per i manufatti pubblicitari, visto che si rilascia e si rinnova triennalmente solo ai titolari di un eventuale affidamento concessorio del comune per l’espletamento del servizio pubblicità.
La Valentino Pubblicità ed altre 4 imprese del settore beneficiarono di un discusso provvedimento di affidamento per la concessione del servizio pubblicità su questi imponenti impianti pubblicitari avvalendosi di una sanatoria del comune al fine di regolarizzare un’attività irregolare di questo servizio, già attiva da prima del 2010. Tale affidamento fu partorito dall’ufficio tecnico comunale (determina dirigenziale n.430 del 14 giugno 2013), su indirizzo politico dell’allora Commissario Prefettizio. Nell’ottobre 2016, anche sulla spinta di diverse inchieste giornalistiche de Il Secolo Nuovo, i 5 concessionari furono colpiti da una debole dichiarazione di decadenza dal servizio pubblicità emessa dal servizio tributi, all’epoca era responsabile Luigi Pacella, che li sospese dallo svolgimento dell’attività produttiva in quanto erano contestate alcune violazioni del regolamento comunale in quanto non avrebbero proceduto all’installazione del manufatto pubblicitario entro i tre mesi dal rilascio dell’autorizzazione comunale e che non pagarono all’epoca in tutto ed in parte imposta comunale sulla pubblicità e tassa di occupazione del suolo pubblico (Tosap). Il canone per l’espletamento del servizio a favore del comune non fu per nulla previsto: evidente il mancato guadagno per l’ente municipale. Tale decadenza fu supportata da deboli motivazione giuridiche perchè le violazioni, in verità ancora in itinere, erano molteplici e gravi, al regolamento comunale ed al vigente Codice della Strada ( impianti installati nelle curve, sul ciglio delle strade, sotto il ponte di Caravita, nei guardrail, negli incroci, sulle rampe di entrate ed uscite autostradali e tante altre violazioni ancora). Questa decadenza, probabilmente di comodo, portò i concessionari a presentare un ricorso al Tar contro questo provvedimento amministrativo, ovviamente, vinsero i 5 concessionari, grazie anche ad una debole difesa legale del comune, ed oggi il comune ha liquidato anche le spese processuali ( si parla di oltre 10.000): oltre il danno la beffa. Nel febbraio 2017, dopo una sospensione del servizio di quattro mesi , le imprese ritornarono, nuovamente, ad affiggere in piena violazione del Codice della Strada e del regolamento comunale. Però, oggi non sono regolari per un’altra grave violazione in quanto la concessione per l’affidamento del servizio è scaduta: da oltre tre anni! Utilizzando un compromesso a favore delle ditte concessionarie, visto che le ditte dichiararono che le avrebbe installati, grosso modo a nel fine 2014 e considerando, per il recupero dalla sospensione – causa decadenza – del servizio di quattro mesi, l’affidamento, a nostro avviso, si concluse inizio e prima metà del 2020. Da oltre tre anni, ribadiamo, le ditte proprietarie di questi impianti pubblicitari svolgono il servizio senza concessione comunale. , non si sa se sono arrivati sul territorio altre ditte abusivamente, oltre il chiaro aumento dei tabelloni rispetto all’affidamento che era di 45 , oggi risulterebbero installati quasi il doppio. Insomma, siamo al Far West del tabellone abusivo. Gli introiti per le ditte si aggirerebbero intorno ai duecentomila euro annui, i mancati guadagni per il comune sono abbastanza seri, senza contare il dazio importante che i cittadini pagano sul mancato rispetto della sicurezza stradale.
Il quadro politico odierno al municipio, definito con le ultime elezioni di maggio 2023, non lascerebbe intendere un cambio repentino di rotta, anche alla luce di una foto – pubblicata da TuttoVesuvio – che immortala il determinante consigliere comunale Gaetano Barone (Uniamoci per Cercola)- il sindaco Rossi viaggia con una maggioranza di un sol consigliere comunale – . La foto (riproposta a fine articolo) riprende lo stesso Gaetano Barone con Giuseppe De Rosa (Dirigente provvisoriamente del comune di Giugliano, però, dipendente del comune Cercola) cugino acquisito dello stesso consigliere comunale, oltre a Luigi De Rosa, storico proprietario della Valentino Pubblicità, cugino diretto dello stesso Giuseppe De Rosa che proclamavano da un post di facebook ““Una grande famiglia.. unita forte e solidale”. Adesso il sindaco Biagio Rossi ripristinerà la legalità sul territorio e tutelare le casse comunali oppure ‘garantirà’ questo irregolare espletamento del servizio pubblicità che ‘interessa’ al componente della famiglia citata in foto?