Cercola (Na) – I deputati di Fratelli d’Italia Gimmi Cangiano e Michele Schiano di Visconti hanno chiesto al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ai sensi dell’art.142 del Testo Unico degli Enti Locali, di valutare la rimozione dalla carica di sindaco e di assessore per coloro che si sono resi responsabili di condotte contrarie alle leggi vigenti attuate in quest’anno e mezzo di amministrazione comunale di Cercola. Si sposta a Palazzo Montecitorio il clamoroso caso dell’ingerenza dell’ex brigatista rosso Pasquale Aprea nelle attività amministrative al Comune di Cercola e della drammatica presa di posizione dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione che lo scorso 14 gennaio, riunitosi in consiglio plenario, ha disapprovato in modo inequivocabile la condotta del sindaco Biagio Rossi, ritenuta di natura ritorsiva, nei confronti delle copiose attività di denuncia presentate alle autorità competenti da Valentina Santini, attuale segretario generale del comune di Cercola. Dentro le richieste parlamentari di Cangiano e Schiano emerge anche lo sconcerto creato in città dall’aggressione del sindaco Biagio Rossi alla troupe televisiva di Rete 4 arrivata sotto al Vesuvio con la giornalista Costanza Tosi intenta a raccogliere le testimonianze del primo cittadino sui lavori sospesi (Utilizzati fondi PNRR per 5 milioni di euro) dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, poi ripresi e sulle assegnazioni abusive degli alloggi popolari di proprietà comunale insistenti nel quartiere di Caravita. Oltre al monito di Francesco Paolo Ventriglia. commissario liquidatore del Consorzio di Bacino di Napoli e Caserta che tentò di fermare le assunzioni opache degli operatori ecologici nella ditta appaltatrice del servizio igiene urbana al comune di Cercola.
L’interrogazione a risposta scritta indirizzata al capo del Viminale vede primo firmatario Gimmi Cangiano, deputato casertano in ascesa e co-firmatario, invece, Michele Schiano di Visconti, presidente provinciale dei circoli del partito di Giorgia Meloni dell’area metropolitana di Napoli. “Appare allarmante – ecco quanto scritto nell’interrogazione dai deputati tricolori – che un privato cittadino, privo di alcun incarico politico, abbia una leadership tale da autorizzarlo ad inserirsi in decisioni strategiche per la gestione dell’ente ed a scandire le linee programmatiche della politica dello stesso. “
CHI E’ PASQUALE APREA? I LEGAMI FAMILIARI E POLITICI CON IL SINDACO BIAGIO ROSSI. Pasquale Aprea è noto alle cronache nazionali per aver ricoperto un ruolo importante nel sequestro di Ciro Cirillo, l’ex assessore democristiano della Regione Campania tenuto nella ‘prigione del popolo’ di un appartamento al centro storico proprio sul corso principale di Cercola per 89 giorni dal 27 aprile 1981: sequestro che rappresenta uno dei buchi della nostra storia repubblicana. Pasquale Aprea e sua moglie Rosaria Perna erano appartenenti alla colonna napoletana delle Brigate Rosse. Aprea, insieme a pochissimi altri brigatisti rossi, ebbe la possibilità di entrare nel gabbiotto dove era rinchiuso Cirillo, sotto la diffusione radiofonica dell’Internazionale Socialista, all’interno dell’abitazione di Aprea e Perna, registrando quei famosi interrogatori che fecero tremare l’Italia, bobine in seguito sparite. Pentito e graziato, oggi Pasquale Aprea è un politico cinico e visionario ed ha contribuito in maniera fondamentale alla vittoria nelle scorse elezioni amministrative del suo nipote acquisito Biagio Rossi. Mentre sua figlia Giusy Aprea è consigliere comunale in carica, tra le fila della maggioranza. Il sodalizio politico tra Pasquale Aprea e Biagio Rossi nasce all’inizio degli anni duemila, proprio a ridosso dalla grazia ricevuta dal Presidente della Repubblica, fondano la lista civica Giovani per, presentandosi alle elezioni comunali 2002, Rossi viene eletto consigliere comunale, subito nominato assessore alla cultura dall’allora sindaco Giuseppe Gallo. Nello stesso periodo la cooperativa sociale Elios, fondata da Pasquale Aprea, formatore e psicologo, si aggiudicava numerosi appalti comunali per i servizi sociali, clamorosamente lo vedevano protagonista nell’attuazione di progetti per il recupero dei minori a rischio. Dal 2013 al 2018 entrambi passano al Partito Democratico, ricoprendo il ruolo di componenti del direttivo locale, Rossi anche quello provinciale dei democrat. Nel 2018 tradiscono il PD a poche settimane dalla presentazioni delle liste e passano in Avanti Insieme, altra lista civica di centrosinistra che fa capo all’ex sindaco Vincenzo Fiengo: Rossi venne eletto in maggioranza e dopo tre anni e solo per pochi mesi passa all’opposizione di Fiengo, quest’ultimo attualmente consigliere comunale del Partito Democratico. Tra il 2022 e il 2023 Aprea e Rossi fanno scouting tra i delusi del centro destra e si beccano il sostegno tra gli altri di Giorgio Esposito, candidato sindaco del centro destra per due volte, espressione di Luigi Cesaro, entrambe le volte perdente. Incassano anche il consenso degli ex PD Mario Paudice, Salvatore Grillo e Annunziata Ilardo. Oltre al Movimento Cinque Stelle. Rossi a fine maggio 2023 sbaraglia il campo promettendo un finto cambiamento rispetto al centrosinistra che aveva governato disastrosamente nelle ultime consiliature. Oggi Pasquale Aprea, delegato di lista della civica Uniamoci per Cercola, è il capo indiscusso dell’intera coalizione che sostiene il sindaco Biagio Rossi.
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-04189
presentato da
CANGIANO Gerolamo
testo di
Martedì 28 gennaio 2025, seduta n. 418
CANGIANO e SCHIANO DI VISCONTI. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:
il 16 gennaio 2025 viene pubblicato da TuttoVesuvio.it l’articolo «Cercola. Municipio, “attacco” al segretario generale. Tra i promotori l’ex Br Pasquale Aprea». Tale notizia ha scosso la comunità locale raccontando l’indebita influenza nell’amministrazione comunale di Cercola di Pasquale Aprea, ex brigatista rosso, protagonista del sequestro Cirillo nel ruolo di carceriere, durante il quale fu ucciso un maresciallo di polizia. Come affermato da TuttoVesuvio.it, in base ad una relazione del segretario generale del comune di Cercola dell’8 gennaio 2025, si evincerebbe la presenza nel palazzo di città di Pasquale Aprea, che avrebbe contestato alle più alte cariche cittadine diverse attività di controllo sul personale e sulla corretta gestione di alcune procedure concorsuali;
appare allarmante che un privato cittadino, privo di alcun incarico politico, abbia una leadership tale da autorizzarlo ad inserirsi in decisioni strategiche per la gestione dell’ente ed a scandire le linee programmatiche della politica dello stesso. Come si racconta nell’articolo, la condotta legalitaria del segretario generale, responsabile anticorruzione, sarebbe stata osteggiata dai vertici istituzionali e politici del comune, in alcuni settori strategici ad elevato rischio corruttivo: procedure concorsuali, attività di controllo del personale «infedele», riordino degli uffici. Inoltre, lo stesso segretario generale avrebbe scoperto e denunciato gravi irregolarità nella gestione del servizio integrato dei rifiuti, delle case popolari, facendo emergere evasione pluriennale, occupazioni abusive, mancati sgomberi e perfino aggiudicatari organici ai clan;
il 14 gennaio 2025 il Consiglio dell’Anac, esprimendosi in adunanza plenaria, ha stigmatizzato la condotta tenuta dall’amministrazione nei confronti del segretario generale quale responsabile per la trasparenza e la corruzione del comune di Cercola e ha riconosciuto l’intento discriminatorio nei confronti dello stesso, attestando una correlazione tra la revoca dell’incarico al segretario generale e l’attività di denuncia svolta dallo stesso nei settori a più alto rischio corruttivo citati, riconoscendo la natura ritorsiva della condotta del sindaco nei confronti del segretario generale in ragione dell’attività di denuncia svolta dallo stesso;
l’Anac si è riservata di avviare apposito procedimento di vigilanza in materia di prevenzione della corruzione sulle criticità segnalate nelle denunce del segretario generale del comune di Cercola;
il 18 dicembre 2024 veniva trasmesso da «Fuori dal Coro», il servizio «Ghetti e sprechi, 5 milioni per le case popolari, ma 1 su 3 è occupata», a cura di Costanza Tosi. Hanno destato preoccupazione le immagini dell’aggressione da parte del sindaco, Biagio Rossi, alla troupe televisiva di Rete 4 arrivata al Municipio di Cercola per intervistare il primo cittadino stesso su alcuni argomenti, come la sospensione dei lavori per la riqualificazione degli alloggi popolari effettuata dalla Direzione investigativa antimafia di Napoli;
il 6 settembre 2024, il commissario liquidatore del consorzio di bacino di Napoli e Caserta, Francesco Paolo Ventriglia, intimava al sindaco di Cercola e a tutti gli organi locali preposti, l’applicazione della legge della regione Campania n. 14 del 2016 la quale, all’articolo 44, prevede la ricollocazione prioritaria dei lavoratori del consorzio unico di bacino nell’ipotesi di assunzione di nuovo personale, fino ad esaurimento dei lavoratori posti nelle liste in disponibilità, così da porre fine ad un’attività di assunzioni nel cantiere di Cercola caratterizzata da particolare opacità, come si evince anche da un articolo di TuttoVesuvio.it, dell’11 settembre 2024, «Cercola. Ombre su assunzioni operatori ecologici, Ventriglia: “Sono vietate nuove assunzioni se non esaurito il bacino regionale”» –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti espressi in premessa e se non ritenga opportuno, per quanto di competenza, attivare verifiche, anche ai sensi dell’articolo 142 del TUEL, sull’operato dell’amministrazione comunale di Cercola, al fine di scongiurare il ripetersi di episodi come quelli citati in premessa nonché pericolose ingerenze e condizionamenti nei confronti dei membri dell’amministrazione comunale considerata.
(4-04189)