Napoli – Dalle ville della Belle Époque fino alle corti e masserie del centro antico, custodi di memorie secolari
C’è una Napoli che non appare nelle guide turistiche e che spesso resta fuori dai circuiti tradizionali. A farsi ammirare stavolta è Secondigliano, quartiere che troppo spesso viene identificato solo con la cronaca nera, ma che custodisce un patrimonio storico, architettonico e umano di grande ricchezza: ville ottocentesche con giardini nascosti, corti popolari, masserie fortificate e leggende tramandate per generazioni.
È proprio per restituire voce e valore a questo territorio è nata l’iniziativa “Secondigliano tra corti e cortili”, promossa e sostenuta dall’Assessorato al Turismo e alle Attività Produttive del Comune di Napoli, con un calendario di passeggiate guidate gratuite dal 21 settembre al 23 novembre.
L’obiettivo è accompagnare i visitatori, previa prenotazione, in un viaggio alla scoperta di angolo di Napoli, ancora poco conosciuti ma capaci di raccontare storie sorprendenti.
“Siamo orgogliosi di aver voluto e di sostenere con determinazione un’iniziativa che non solo valorizza l’enorme patrimonio storico e architettonico di un quartiere troppo spesso trascurato, ma che mette al centro le persone, le loro storie e le memorie custodite nei cortili e nei vicoli. Questo progetto rispecchia appieno lo spirito del nostro brand Napoli a New City che punta a diffondere cultura, bellezza in tutta la città, destagionalizzando, ma anche coinvolgendo realtà e quartieri meno battuti dai flussi turistici con l’intenzione di sorprendere e dare un senso di valorizzazione diffuso all’intero territorio cittadino”, dice Teresa Armato, Assessora al Turismo del Comune di Napoli.
“Sono felice che il nostro territorio sia stato inserito nelle attività dell’Assessorato al Turismo. Le ville Liberty di Secondigliano diventano finalmente scenario di visite ed eventi aperti a cittadini e turisti. È un segnale forte di attenzione e un’occasione concreta di riscatto per il quartiere, che torna protagonista attraverso la cultura e la bellezza”, dice Antonio Troiano, presidente della Municipalità 7.
Questo progetto provava a sbocciare già da qualche anno, ma solo adesso siamo riusciti a promuoverlo in maniera strutturata per mostrare una bellezza che esiste da sempre, ma che troppo a lungo è rimasta invisibile al resto della città. È tempo di farla vedere, ascoltare e vivere ai napoletani degli altri quartieri e anche ai turisti”, dice il consigliere comunale Pasquale Esposito.
“Secondigliano tra corte e cortili” sono due itinerari distinti ma intrecciati, che permettono di conoscere le diverse anime del quartiere.
Avenue Secondigliano
21 settembre, 26 ottobre, 23 novembre ore 10.30
La passeggiata comincia a Villa Alfiero (visitabile dall’esterno), al civico 200 del Corso, tra le più belle ville in stile liberty della città. Il percorso si sviluppa lungo Corso Umberto I, così come si chiamava un tempo il Corso Secondigliano quando era un comune a sé: un viale ampio e alberato che nell’Ottocento trasformò il quartiere in una piccola stazione climatica per chi cercava aria fresca e tranquillità, lontano dal caos del centro. Non a caso un viaggiatore francese, rimasto incantato dalle ville, lo definì “una piccola Nizza alle porte di Napoli”.
Passeggiando si arriva Palazzo Visconti Capasso che introduce a un cortile che ospitava carrozze e cavalli, dove la visita diventa un’esperienza immersiva con performance musicali e attoriali. Così, tra portali in pietra e giardini nascosti, riaffiora l’eleganza perduta della Belle Époque.
Si prosegue poi con Palazzo Miranda (visitabile dall’esterno), che si distingue per il cortile quadrangolare: qui, dalle balconate, le donne cantavano “a fronne ’e limone”, improvvisando strofe che si rincorrevano da ballatoio a ballatoio. Durante la guerra, i sotterranei diventarono rifugio antiaereo e per molti abitanti del quartiere quelle notti trascorse sottoterra restano un ricordo vivido, fatto di paure ma anche di racconti sussurrati per distrarre i bambini dalle bombe.
A seguire la facciata austera di Palazzo di Nocera (visitabile dall’esterno) che nascondeva invece pavimenti maiolicati e soffitti decorati. All’inizio del Novecento ospitò un circolo musicale e teatrale dove i giovani del quartiere preparavano spettacoli poi messi in scena in piazza durante le feste patronali: un segno di come, anche nelle residenze private, Secondigliano sapesse coltivare creatività e socialità.
L’itinerario ci porta ad ammirare le ringhiere liberty e i balconi decorati di Villa Cimmino introduce al Novecento (visitabile dall’esterno). La famiglia di industriali che la abitava amava circondarsi di artisti: nei saloni si tenevano letture e concerti, mentre un giovane pittore ospitato in cambio di vitto e alloggio decorò alcune stanze con paesaggi fantastici, oggi quasi del tutto perduti. Nei giardini, intanto, magnolie rarissime arrivate da Marsiglia profumavano l’aria estiva.
Passeggiando si arriva quindi a Villa Loffredo. Oltre l’ingresso si apre un ampio giardino di agrumi e magnolie, un tempo celebre in tutto il quartiere e definito una vera e propria “piccola reggia tra gli orti”. In primavera l’aria si riempiva dei profumi di zagara e magnolia, mentre nella notte di San Giovanni le donne vi si radunavano per raccogliere erbe destinate a infusi e riti propiziatori. Non solo residenza estiva, ma luogo di incontro: a settembre, dopo la vendemmia, il cortile si animava di banchetti e danze che riunivano aristocratici e contadini, in una rara fusione di mondi e tradizioni. Una leggenda racconta che, durante una festa, un improvviso temporale costrinse gli invitati a rifugiarsi nei saloni; la musica però non si fermò e un violinista continuò a suonare sotto la pioggia, incantando tutti. Ancora oggi, si dice che nelle notti di giugno, tra gli alberi mossi dal vento, si possa sentire un flebile suono di violino.
Più avanti infine Villa Ingenuo che racconta l’anima duplice di Secondigliano: signorile e agricola allo stesso tempo. Le logge ampie e le finestre ad arco portavano sollievo dal caldo, mentre nei cortili si vendemmiava e si torchiava il vino. Una leggenda vuole che un antico torchio custodito nella villa producesse un vino “che non inacidiva mai”, quasi magico. In questa occasione oltre alla villa, sarà possibile ammirare l’esposizione del Collettivo Artistico MCG Arte. La passeggiata si conclude qui con una seconda performance musicale.
Il Tempo delle Corti: la Secondigliano Popolare
27 settembre – 22 novembre / ore 17.00 / Chiesa di San Carlo al Ponte
Se Avenue Secondigliano mostra il volto elegante e borghese del quartiere, quest’altro itinerario porta i visitatori dentro la sua anima più autentica: quella delle corti a ballatoio, delle piazze dove si intrecciavano commerci e racconti popolari, delle masserie che custodivano insieme il lavoro contadino e l’immaginario leggendario.
Ampi spazi quadrangolari, con pozzi e forni comuni, dove la vita si svolgeva quasi interamente all’aperto: le donne cucinavano insieme, i bambini correvano rincorrendosi tra i ballatoi, gli uomini si riunivano la sera improvvisando canti “a fronne ’e limone”. È qui che ancora oggi si tramanda la leggenda di Zi’ Monaca, spirito benevolo che appariva come un’ombra leggera per proteggere i più piccoli. Qualcuno giura di aver sentito i panni muoversi al vento “senza motivo” o piccoli rumori inspiegabili, segni della sua presenza. Non mancavano le usanze collettive: nelle corti, ad esempio, si celebravano anche matrimoni comunitari, con gli sposi accolti dai canti e dalle tammurriate delle vicine.
L’ex Municipio, edificio ottocentesco che ricorda i tempi in cui Secondigliano era ancora comune autonomo. Dopo la fine della Prima guerra mondiale si decise di abbellire la facciata della casa comunale trasformandolo nei monumenti ai Caduti, inserendo un bassorilievo in bronzo nella campata centrale della loggia e due lapidi (alle quali se ne aggiungeranno altre due al termine del secondo conflitto mondiale) riportanti i nomi dei caduti e dei dispersi della comunità secondiglianese. Al suo interno invece possiamo ammirare lo scalone centrale ad ali d’aquila e il salone del consiglio.
Il cuore pulsante del quartiere era però l’antica piazza del mercato, luogo di scambi ma anche di socialità. Qui arrivavano frutta e verdura dai campi, stoffe, utensili, ma soprattutto notizie e leggende. Non a caso un proverbio locale diceva: “Chi vo’ sapé ’e novelle, vada ’o mercato ’e Secondigliano”. La piazza si animava di cantastorie che raccontavano gesta di briganti e miracoli di santi, tra cui spiccava la figura di Ciccio Cappuccio, brigante trasformato dall’immaginario popolare in una sorta di Robin Hood napoletano. Nei giorni di festa, il mercato diventava persino teatro di spettacoli improvvisati con burattini e marionette, amatissimi dai bambini.
Il percorso termina alla Masseria del Monaco, una costruzione seicentesca che fonde storia e leggenda. Il grande cortile interno ospitava carri e botti, mentre le cantine custodivano il vino della famiglia. Secondo la tradizione, un contadino ubriaco incontrò qui l’apparizione di un monaco che lo ammonì a non sprecare il frutto prezioso della terra. Da allora la masseria prese il nome “del Monaco”, diventando simbolo di protezione e custodia. Fino agli anni ’60 il suo cortile fu usato per feste popolari legate alla vendemmia, tradizione che oggi rivive durante la rassegna grazie al gruppo CantaCunto, che accompagna le visite con tammurriate e racconti popolari ispirati alle leggende locali.
Questo itinerario non è solo un viaggio tra architetture e luoghi storici: è una vera e propria mappa sentimentale di Secondigliano, che intreccia fede, vita comunitaria, politica e mito.
Le corti come spazi condivisi, i mercati come palcoscenico di storie, le masserie come custodi di superstizioni: ogni tappa restituisce la voce antica di un quartiere troppo spesso ridotto a stereotipo, ma che continua a custodire un patrimonio umano e culturale di straordinaria ricchezza.
IL CALENDARIO
Domenica 21 settembre – Avenue Secondigliano – Villa Alfiero (C.so Secondigliano n. 200) – ore 10:30
Sabato 27 settembre – Il Tempo delle Corti – Chiesa di San Carlo “al ponte” (C.so Secondigliano n. 375) – ore 19:00
Domenica 26 ottobre – Avenue Secondigliano – Villa Alfiero (C.so Secondigliano n. 200) – ore 10:30 Sabato
22 novembre – Il Tempo delle Corti – Chiesa di San Carlo “al ponte” (C.so Secondigliano n. 375) – ore 17:00
Domenica 23 novembre – Avenue Secondigliano – Villa Alfiero (C.so Secondigliano n. 200) – ore 10:30