Napoli – Una leggera pioggerella, coniugato con lo strano manto stradale tipico dei comuni della Campania, ha reso una tappa infernale per i ciclisti e meno appassionante per i tanti tifosi assieppati lungo il percorso. Si partiva da Potenza per arrivare a Napoli sul suggestivo lungomare Caracciolo: la sesta tappa del Giro d’Italia ha parlato australiano, in volata l’ha spuntato il ‘ canguro’ Groves.
“Sul lungomare Caracciolo di Napoli, – come si legge su Gazzetta.it – con il Vesuvio sullo sfondo, vince l’australiano Kaden Groves, 26 anni, velocista dell’Alpecin-Deceuninck, dopo che Van Aert è stato ripreso a 200 metri dall’arrivo e il sogno dei fuggitivi Van den Hoorn e Paleni si era fermato a 2500 metri dal traguardo. Per Groves è il secondo successo al Giro dopo quello di Salerno nel 2023 (alla Vuelta ha vinto sette tappe), battuti il belga Milan Fretin (Cofidis) e terzo il francese Paul Magnier (Soudal-Quick Step), Kooij spinto alle transenne da Moschetti in volata, ma il successo vale solo per il prestigio e le statistiche del Giro d’Italia 108. Nessun distacco per la classifica, niente abbuoni né al traguardo volante né all’arrivo, niente punti per le varie classifiche: il gruppo con la maglia rosa Pedersen e gli uomini di classifica arriva a oltre 9’, il danese è sempre in maglia rosa, la quinta su sei giornate, con 17” su Roglic. Perché la sesta tappa, Potenza-Napoli, 227 chilometri, si conclude di fatto a 72 chilometri dall’arrivo, appena usciti da Baiano (Avellino), quando c’è un capitombolo di una trentina di corridori. Il primo a cadere è l’australiano Hindley, vincitore del Giro 2022 e gregario di lusso di Roglic, e coinvolge una trentina di corridori. Tra questi, anche la maglia rosa Pedersen, Adam Yates, Thijssen, Pérez, Gee, Martinez, Carapaz, Tratnik, Magnier. Hinsley si ritira per trauma cranico, Hollman con la sospetta frattura del bacino.“