Cercola. Indumenti usati:  rimosso dalla Scuola De Luca Picione il raccoglitore della Betania Onlus del consigliere comunale Luigi DI Dato. Era abusivo?

Cercola (Na) – In queste ore è stato rimosso dal piazzale della Scuola De Luca Picione il raccoglitore degli indumenti usati installato, almeno dal settembre 2022, dalla cooperativa sociale Betania Onlus, tra i componenti del consiglio di amministrazione figura l’ex sindaco Luigi Di Dato, oggi consigliere comunale di opposizione. Noi di TuttoVesuvio.com ci occupammo del caso relativo alla presunta legittimità di questo raccoglitore in quel posto ad inizio maggio , tentando di approfondire questa anomala attività di raccolta del rifiuto tessile da parte della Betania Onlus, invece, servizio appaltato alla società Eco Office s.r.l. che si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, comprensivo del tessile, come disposto dal capitolato d’appalto del comune di Cercola. Tale installazione in un sito comunale era presumibilmente abusiva? C’è stata un atto del comune di Cercola che ha disposto la rimozione oppure autonomamente, la Betania Onlus o chi per essa, è rientrato al piazzale della scuola rimuovendo il raccoglitore senza dar conto a nessuno? Chi sta governando al comune questo processo? Se tale impianto di ricezione del rifiuto tessile era installato presumibilmente in violazione delle norme del caso il responsabile del servizio al comune di Cercola Luigi Pacella ha irrogato le dovute sanzioni ? Le risposte a questi quesiti sono importanti perchè riguardano le attività di una cooperativa sociale riconducibile direttamente ad un consigliere comunale – Luigi Di Dato – presente nell’assise cittadina. Noi di TuttoVesuvio.com abbiamo tentato invano di avere le risposte in merito dall’assessore all’ecologia Domenico Busiello.

Noi di TuttoVesuvio.com abbiamo notato anche fuori ai supermercati di Cercola questi raccoglitori con il bollino della Betania Onlus. Anche su queste installazioni la normativa sembrerebbe non legittimarle in quanto, ribadiamo, tale raccolta del rifiuto del tessile entra nel contratto di appalto con la ditta aggiudicataria del servizio raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani al comune di Cercola. Anche su questo siamo andati a fondo perchè abbiamo notato fuori ad altri locali commerciali , stavolta in altri comuni, sui raccoglitori oltre la scritta della Betania Onlus appare un’altra scritta che informa il progetto è promosso da Labedo s.r.l., una società che si occupa della commercializzazione del rifiuto tessile (abiti, borse, scarpe, tende , ecc) il cui amministratore legale è Liberato Terracciano, ex assessore della Giunta Fiengo e delegato di lista per Avanti Insieme, quest’ultima lista civica a sostegno dell’architetto Antonio Silvano, candidato sindaco del centrosinistra, attualmente, indagato dalla Procura della Repubblica di Napoli, guidata da Nicola Gratteri, per voto di scambio politico mafioso alle ultime elezioni comunali del maggio 2023. Presente nelle attività della Labedo s.r.l. anche il figlio dell’ex assessore Liberato Terracciano, ossia Vincenzo Terracciano, segretario politico cittadino di Città Futura, rappresentata in consiglio comunale da Marco Picardi: anche lo stesso Vincenzo Terracciano, non indagato, spuntò nelle intercettazioni tra gli esponenti del clan “Fusco Ponticelli”, relativamente a fatti di organizzazione della campagna elettorale, nell’ambito dell’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia sul voto di scambio politico mafioso.

DIRETTORE RESPONSABILE TUTTOVESUVIO GAETANO BUSIELLO RISPONDE AL SACERDOTE DON CIRO NAZZARO, PARROCCHIA SAN MICHELE DEL RIONE SALICELLE DI AFREGOLA.

“Colgo l’occasione per rispondere don Ciro Nazzaro, relativamente alla sua richiesta, inviata al nostro giornale all’indomani della pubblicazione dell’articolo del 3 maggio 2024, attraverso la quale richiedeva la rimozione dell’articolo e rettificare i fatti rispetto al pezzo che ha trattato la presumibile irregolarità dell’installazione del raccoglitore della Betania Onlus. Su questo aspetto Don Ciro Nazzaro ha il dovere di analizzare i fatti attuali e chiedo allo stesso: se Betania Onlus ha le autorizzazioni comunali del caso perchè è stato rimosso, dopo due anni, il raccoglitore nella Betania Onlus della Scuola De Luca Picione?” Ecco quanto sostiene Gaetano Busiello, direttore TuttoVesuvio.com.

“Alcune precisazioni vanno fatte: non è stato per nulla citata come parte attiva di presunte irregolarità la Parrocchia San Michele, perchè leggendo i documenti non si evince che i dirigenti della Betania Onlus siano appartenenti giuridicamente alla Parrocchia San Michele di Afragola e chiedo ancora: perchè avrei dovuto contattare la Parrocchia come richiesto da Lei (Don Ciro Nazzaro n.d.r.)?” Ha così precisato il direttore Gaetano Busiello

Luigi Di Dato risulta essere nominato consigliere di amministrazione della Betania Onlus dal 12 luglio 2023, lo dicono i documenti ufficiali, e non da 20 giorni, come sostiene lei Don Ciro Nazzaro.” Ha chiarito il direttore Gaetano Busiello

“Mi rivolgo a Don Ciro Nazzaro, augurandogli il più entusiasmante percorso di fede e di riscatto sociale del Rione Salicelle,però, ribadisco la mia correttezza nel cercare le verità. Di questo può esserne certo. Un abbraccio a Lei.” Ha concluso Gaetano Busiello




LETTERA INVIATA DA DON CIRO NAZZARO AL DIRETTORE GAETANO BUSIELLO.

Buon pomeriggio Direttore,

sono il Sac. Ciro Nazzaro, Parroco della Chiesa di San Michele Arcangelo, sita nel quartiere Salicelle in Afragola.

Svolgo il mio servizio pastorale in questo quartiere nato con la ricostruzione post terremoto (legge 219/81) da circa 34 anni e sin da subito ho cercato di dare voce ai circa 10 mila senza voce, abitanti di questo luogo, che è stato voluto e creato all’estrema periferia di una periferia che è Afragola.

Non potevo, come pastore di questo gregge, stare a guardare, senza fare niente, per riscattare le coscienze sopite dal terremoto. Pertanto, insieme a circa 30 volontari, abbiamo dato immediatamente inizio ad un percorso di riqualificazione innanzitutto della persona che non sentiva neanche il senso di appartenenza al luogo, invisibili e ultimi in tutte le sfaccettature. In primis le famiglie con particolari disagi che pretendevano ascolto. Ho cercato sempre di farli essere protagonisti della loro vita e non semplici fruitori della carità.

Ho pensato che sarebbe stato giusto proporre un’alternativa alla strada che, in questi contesti, offre proposte “molto allettanti”. Dovevo essere propositivo e non un mercante di chiacchiere. Ho ritenuto opportuno, dopo diverse battaglie, creare una comunità dove i disagi diventavano di tutti, in nome della Carità insegnataci dal Maestro di Galilea.

Abbiamo costruito un Centro Polifunzionale dove, con la banca del tempo, i medici volontari offrono la loro professionalità per visite mediche gratuite a tutti coloro che ne fanno richiesta, ambienti medici, di formazione dei volontari e spazi di aggregazione che offrono la possibilità di incontro e confronto, qui dove l’unica voce che si ascoltava qualche tempo fa era la violenza.

Proiettato verso un futuro migliore, quattro anni fa nasceva l’idea di un focus sul tema delle inclusioni lavorative per tutti quei soggetti che la vita aveva messo da parte. La proposta nasceva dall’incontro con la Labedo srl che mi dava l’opportunità, visto anche il suo codice etico e le esperienze precedenti e attuali su progetti basati sulla inclusione lavorativa, di coinvolgimento di giovani che avevano avuto problemi con la giustizia segnalati dal ministero, dall’osservatorio Caritas della Parrocchia e per quelli che avevano avuto il coraggio di confessare l’uso di sostanze stupefacenti.

Rimango sconcertato dall’articolo apparso qualche giorno fa sul suo giornale online.

Ho sempre avuto grande stima dei giornalisti seri che fanno informazione corretta, perché fondata su fatti circostanziati e accertati e non su semplici supposizioni.

Ai giovani di questo quartiere ho proposto di formare una cooperativa di servizi che desse la possibilità di guadagnare “onestamente” la loro ricompensa. Metto tra virgolette il termine guadagnare perché, purtroppo, nel tempo, si era perso il senso e il significato del guadagno onesto, pertanto la proposta fatta era volta innanzitutto a far riscoprire il senso del sacrificio, del lavoro che fa sudare e dà il giusto corrispettivo per il lavoro svolto.

Come vede, non è semplicemente una mera azione commerciale, ma di educazione alla legalità e al lavoro.

E su questo filone ho cercato sempre che nella loro coscienza ci siano costantemente questi valori e tutto ciò che ne deriva deve avere il profumo della legalità, dell’onestà, e della correttezza nei rapporti con il prossimo. Mai avrei dato in pasto a chicchessia questa realtà cooperativa che nasce da questi valori.

Sarebbe stato opportuno, prima di collegare Parrocchia, cooperativa onlus e il riferimento esplicito a persone e a realtà ad essi legati, chiedere quantomeno informazioni direttamente alla sede legale della cooperativa, ovvero la Parrocchia San Michele da lei citata. Solo per informarla, tutto ciò che abbiamo messo in opera, è sempre previamente supportato dalle autorizzazioni, sia dei soggetti che svolgono le attività specifiche di raccolta, trasporto, valorizzazione e commercializzazione degli indumenti conferiti, sia delle realtà che, entusiasmati dal progetto da noi proposto, ci accolgono nei loro spazi. E’ chiaro che la cooperativa non è la società di rimozione rifiuti, ma una realtà che, mediante un’azione sociale, vuole sensibilizzare i cittadini, soprattutto le generazioni più giovani, al tema fondamentale di questo mondo: sprechi legati al non riutilizzo e il tema del Riciclo. Se avesse avuto anche la delicatezza (visto che l’ha pubblicata) di leggere attentamente la visura della cooperativa, avrebbe notato che negli anni successivi alla pandemia “l’enorme” ricavo era pari a zero. Non nascondo che la parrocchia ha dovuto, tal volta, supportare economicamente la cooperativa nei momenti di grossa difficoltà. Le voglio inoltre sottolineare che alcun soggetto, a partire dal Presidente Giorgio De Angelis , sua moglie Giuliana Laudisio e il Sign. Di Dato Luigi da lei citati e appartenenti alla cooperativa come soci, percepisce alcun compenso, ma presta il proprio contributo in maniera gratuita e volontaria.

Sono un Sacerdote formato a Cercola, luogo che mi ha insegnato a guardare le persone negli occhi e a sottolineare soprattutto gli aspetti positivi. Nato e formato alla scuola di Don Giustino e nello scautismo del quale porto orgoglioso i segni di una formazione umana e spirituale. Mi è sembrato strano che la mia terra madre, che ha dato origine alla mia vocazione di oggi, solo perché mi sono avvalso di fraterni contatti cercolesi, che ancor oggi nutrono stima nei miei confronti e nel mio modo di essere Prete a servizio della Chiesa, finisca su un giornale che non ha fatto corretta informazione.

Posso assicurarle che la politica a cui fa riferimento è per me estranea alla parrocchia e a tutte le realtà ad essa collegate. La reputo una persona intelligente che non scadrebbe sicuramente in una bega di basso livello, solo per discordanze politiche. Legga oltre, veda quanto di buono c’è in quella realtà che lei, spudoratamente, ha sintetizzato come “presumibilmente non autorizzata”. Se lei sapesse il significato della sigla “Labedo” probabilmente si spiegherebbe anche perché è stata scelta, non solo dalla mia parrocchia, ma dalla realtà Caritas della Diocesi di Avellino, della Diocesi di Nola, da altre parrocchie che sono Enti Morali, tra cui la Parrocchia S.Maria Assunta in Clielo di Massa di Somma da lei fotografata nell’articolo, alla quale confermo la mia stima e i ringraziamenti per aver aderito spontaneamente alla proposta del progetto che ha sposato pienamente. Ovviamente tutti questi soggetti, spinti sinergicamente da motivazioni di carattere valoriale, hanno comunque preteso, giustamente, non solo tutti i requisiti necessari da un punto di vista prettamente normativa, ma soprattutto i requisiti morali dell’azienda.

Il Sign. Di Dato che conosco da lungo tempo è entrato in cooperativa da circa 20 giorni ed è stato scelto da me come competente legale di tutte quelle che sono le operazioni previste dalla legge. Il Sign. Terracciano Liberato è da 50 anni mio fraterno amico, insieme a tutta la sua famiglia e le dico anche che Vincenzo e Francesco che lei chiama “tali”, li ho avuti tra le braccia da piccolissimi e mentre non mi sfiorava neanche il pensiero di quale sarebbe stata la loro scelta politica, mi interessava la loro scelta di vita che oggi posso affermare che è strutturata secondo i valori e i principi che qualificano le persone perbene.

Diverse sono state le vicissitudini del mio percorso ad Afragola, ma mi hanno sempre accolto perché con molta chiarezza e senza compromesso alcuno, ho cercato in tutti i modi possibili di far emergere sempre la verità dei fatti. Oggi, se lei dovesse passare per Afragola, nel quartiere Salicelle, venga a visitare la nostra realtà, che oggi finalmente si regge sul sorriso dei bambini, sull’entusiasmo dei giovani rimasti, sul Mercatone Betania Salicelle della nostra cooperativa che per tre giorni diventa una piazza di incontro, di cortesia, di gentilezza, di scambio interpersonale del quale se ne era persa memoria; venga a vedere con i suoi occhi cosa succede ad un quartiere che, se ancor oggi viene bollato come ghetto, è un cuore pulsante di umanità che non merita di essere soffocato nelle sue speranze e nelle sue attese, specialmente quelle dei giovani che incominciano a credere nelle loro potenzialità, da un articolo che, mi dispiace dirlo, somiglia più ad una bega di cortile di basso ceto.

Nell’attesa di un suo riscontro, disponibile qualora lo ritenesse utile alla vicenda, ma ancor prima necessario da un punto di vista umano, la invito, da un lato a rimuovere l’articolo e rettificare i fatti avuta oggi contezza delle informazioni che le mancavano, ma soprattutto ad un incontro che potrebbe essere foriero di collaborazione e che, attraverso anche la voce del suo giornale, possa contribuire a far sempre più conoscere il riscatto sociale che quotidianamente si realizza in questo quartiere.

Cordiali Saluti

Don Ciro Nazzaro