Cercola (Na) – Un’altra vicenda controversa, in tema di abusi edilizi, riguarda il blocco, addirittura quarantennale, della procedura amministrativa per l’evasione delle istanze di condono edilizio che coinvolgono i 21 sottotetti, poi trasformati in mansarde (oggi utilizzate come abitazioni) presenti al Parco Edilfutura. L’ingegnere Lorenzo D’Alessandro, attuale capo dell’Ufficio Tecnico Comunale, su richiesta di alcuni consiglieri comunali di opposizione, ha fornito alcune interessanti e controverse notizie, tra le quali svetta il fatto che, ad oggi, a quasi 40 anni della presentazione delle istanze di condono edilizio presentate al comune si è appena preistruita la pratica urbanistica e le istanze, ad oggi ribadiamo, non sono ancora transitate per la Commissione Locale per il Paesaggio, tantomeno, eventualmente in caso di riscontro positivo, trasmesse alla Soprintendenza ai Beni Ambientali di Napoli, ovvero l’organo che verificherà la compatibilità paesaggistica di questa procedura di condono che dovrebbe tenere in considerazione anche le diverse normative che si sono succedute nel tempo: la vicenda potrebbe rilevarsi spinosa in quanto l’abuso è stato realizzato in zona altamente sismica, la nota Zona Rossa proprio ai piedi del Vesuvio, e , in particolare, in area protetta paesaggisticamente dal Piano Paesistico dei Comuni Vesuviani.
“Allo stato delle istanze di condono – ecco quanto scrive nella nota Lorenzo D’Alessandro, capo dell’UTC di Cercola – sono state pre-istruite dall’ufficio, integrate con la documentazione minima richiesta secondo legge unitamente ai versamenti inerenti l’Oblazione dovuta, tale da delinearne la loro validità. Dall’esame delle singole istanze, le stesse sono risultate compatibili e conformi alle prescrizioni di cui alla ex L. 47/85 e ssmmii, tant’è che sono state rilasciate, altresì, certificati di congruità solo al fine della corretta integrazione delle somme dovute.” Quindi, l’UTC ha solo preistruito la pratica urbanistica, chiaramente, inoltre, i versamenti dell’oblazione sono stati eseguiti per scongiurare il reato penale dell’abuso, attraverso il rilascio del certificato di congruità, e, comunque, in modo da autorizzare l’avvio delle procedure per l’istanza di condono edilizio che, momentaneamente – in questo caso da quasi 40 anni – sospende l’azione del comune di Cercola di tipo sanzionatorio, arrivando ad escludere al momento anche l’acquisizione al patrimonio comunale. Quindi, le carte sono a posto? Oppure si resta in attesa di novità legislative od orientamenti giurisprudenziali? O clamorosamente gli uffici non funzionano a singhiozzo per qualcun e rapidamente per altri?
“Al fine dell’invio delle istanze – scrive ancora nella nota l’ingegnere Lorenzo D’Alessandro – alla soprintendenza ai BB.AA. per il parere di competenza, i richiedenti sono onerati nel trasmettere unico grafico che comprenda tutte le unità immobiliari del fabbricato (come concordato con la Soprintendenza al fine del rilascio di un unico parere per l’edificio), tale da poter consentire la redazione dell’istruttoria definitiva.” Lorenzo D’Alessandro dimostra ancora una volta la vicinanza dell’UTC ai proprietari di queste proprietà al Parco Edilfutura, al pari di quanto ha fatto per i maxi garage abusivi, valutando di presentare una sola pratica rispetto alle ventuno di norma, una per ogni sottotetto o mansarda, in quanto riferisce di aver concordato con la Sovraintendenza senza però citarne nota e protocollo del documento dei controllori ambientali partenopei.
“Il fabbricato – si legge nella nota di D’Alessandro – è stato edificato negli anni 1980 giusta C.E. nr 15/80 del 12.02.1982 e Nulla Osta dell’Ufficio Beni Ambientali della Regione Campania nr. 4140 del 08.04.1980. Il predetto titolo edilizio prevedeva la costruzione di un fabbricato per civile abitazione multipiano, costituito : 1 .Piano Terra porticato destinato ad autorimesse, pertinenziale alle u.i del fabbrica 2. Tre piani in soprelevazione al porticato, destinati a civili abitazioni 3. Un quarto ed ultimo Piano, sottotetto, destinato a locali stenditoi.” Quindi, gli attuali proprietari dei sottotetti/mansarde acquistarono dalla Cooperativa Edilfutura questi sottotetti già consapevoli che erano abusivi.
Tra i proprietari e abitanti di queste mansarde, oggi irregolari in attesa di condono, si troverebbero clamorosamente pezzi importanti del governo comunale di Cercola, ci sarebbero anche parenti di un consigliere comunale di Cercola, moglie e figli di un ex consigliere comunale di Pollena Trocchia della sinistra radicale. Insomma, la vicenda sta assumendo una connotazione politica che potrebbe eguagliare, se non superare i ‘benefici’ che ha applicato l’Ufficio Tecnico Comunale al vicepresidente del consiglio comunale Mario Paudice, oltre proprietario di un posto in uno dei maxigarage abusivi, risulta essere anche amministratore del Condominio Parco Edilfutura da oltre un trentennio? E, poi, si aprono delle riflessioni curiose sul perchè Mario Paudice ottiene un plebiscito di voti, ad ogni elezione da trent’anni, nella sezione elettorale n.8, seggio elettorale dove si recano a votare le quasi 90 famiglie residenti nel Parco Edilfutura. Ad oggi, comunque, rispetto alla vicenda dell’abuso edilizio riguardanti i sette maxigarage l’Ufficio Tecnico Comunale non ha sanzionato gli abusivi con le sette multe da ventimila euro per i sette lotti di proprietari e tantomenosi è dato inizio alla procedura di recupero dell’indennità di occupazione di suolo pubblico per gli ultimi cinque anni. Il consiglio comunale non ha potuto e voluto procedere per l’ipotesi di decadenza di Mario Paudice: sarà perchè il suo voto consiliare è determinante per tenere in piedi la risicata maggioranza che sostiene il sindaco Biagio Rossi?
Per completezza di informazione registriamo che l’abuso edilizio dei sette maxigarage abusivi è stato ripristinato allo stato dei luoghi, noi di TuttoVesuvio siamo stati protagonisti di questa vicenda con la nostra inchiesta giornalistica al fine di restituire verità e legalità al territorio. Oggi ci troveremo ad affrontare nelle aule giudiziarie questa vicenda, che mai lasceremo inevasa giornalisticamente, siamo stati chiamati in tribunale da chi ha commesso e ripristinato l’abuso edilizio. Vi aggiorneremo. Tali vicende giudiziarie, che saranno di certo favorevoli a TuttoVesuvio, non fermeranno la nostra azione di verità, anzi viaggerà su queste colonne ancora più forte!