Cercola. Protestano i genitori dei ragazzi, spesso bambini, ‘rischiano la vita’ aggrappandosi alle altissime inferriate per accedere al campo di calcetto nelle Case Popolari. Litigi continui tra di loro, il sindaco e gli assessori ‘spariti’

Cercola (Na) – Sale forte la preoccupazione per la tutela dell’incolumità fisica dei ragazzi, spesso bambini, delle Case Popolari di Caravita, di proprietà comunale, che ogni giorno si aggrappano pericolosamente alle inferriate altissime per accedere al campo di calcetto comunale, appena ristrutturato con i fondi del PNRR. Infatti, l’ingresso al campo da gioco sarebbe chiuso da un catenaccio: non si conoscerebbe chi sia in possesso delle chiavi, comunque, correrebbe voce che non sia il comune. Nè il sindaco Biagio Rossi tantomeno gli assessori al ramo e gli uffici preposti al controllo se ne interessano, tanto da alimentare la classica, ed evitabile, ‘guerra’ giornaliera tra ragazzi del quartiere, in mancanza di un legale affidamento del comune ad un’associazione sportiva. Tale criticità porta all’esasperazione degli animi relativamente al controllo di chi ha diritto o meno a calcare il campo da gioco, foriero di continui litigi che fanno seriamente preoccupare i genitori, ormai stanchi dell’abbandono delle istituzioni locali. Insomma altro caos in un quartiere abbandonato a se stesso, utile ai politici sono nel momento elettorale in cui si va ad elemosinare il voto.

“Come è possibile che le forze dell’ordine, in particolare i vigili urbani, non si rendono conto che tanti ragazzini, spesso bambini, scavalcano le inferriate e si posizionanio su un campo non ancora aperto al pubblico. Deve succedere prima qualche tragedia e poi vengono a ufficializzare qualche grave conseguenza?” Ecco quanto riferisce alla redazione di TuttoVesuvio una mamma del posto.

“Quando non c’è il controllo dello Stato su spazi pubblici, quaggiù vige la legge del più forte che condiziona e rende aspra la vita dei nostri ragazzini. Chi ci garantisce che le chiavi di quel catenaccio non sarebbe nelle mani di qualche persona sbagliata?” Ecco quanto ha riferito in redazione un altro genitore che abita nei pressi del campo da gioco.

Il totale abbandono delle istituzioni comunali mette in luce una grave e imbarazzante escalation di tensione sociale che riduce la tutela dei diritti che potrebbe determinare una forte tensione tra i ragazzi del quartiere. Un governo comunale del tutto assente e incapace di gestire dell’ordinario.

Noi di TuttoVesuvio, a margine di questa protesta dei genitori caravitani, poniamo all’attenzione pubblica anche altri casi di gestione scellerata di spazi sportivi comunali, obbligatoriamente da concedere in affidamento, come i due bocciodromi, uno presente a Caravita e un altro presente in Lottizzazione Carafa: chi li gestisce? Chi paga le utenze? Chi paga la Tari? Il Regolamento delle Strutture Sportive di Cercola imponeva affidamenti in concessione con un canone a favore del comune e spese a carico degli utilizzatori, invece, ad oggi non risulta nulla in merito. Non si conosce chi li stia gestendo questi due bocciodromi. E manco se le utenze e Tari siano a carico del comune o meno. Insomma, benvenuti nel Far West della gestione degli impianti sportivi comunali.