Cercola/Marigliano (Na) – Una fastidiosa indagine della Procura della Repubblica di Nola accuserebbe di truffa Vincenzo Montella, attuale comandante della Polizia Municipale di Cercola, nel periodo in cui lo stesso capo della Polizia Locale era in servizio contestualmente sia al comune di Cercola che in quello di Marigliano, opportunità concessa ai dipendenti pubblici attraverso l’utilizzo dello scavalco condiviso dai due enti municipali e regolato da una convenzione approvata dalle rispettive giunte comunali.
Il Pubblico Ministero Francesco Maria Vicino, a seguito delle risultanze fornite dalla Polizia Giudiziaria, in questo caso la Polizia Municipale di Pomigliano d’Arco, quest’ultima guidata all’epoca dei fatti da dal comandante Emiliano Nacar, accuserebbe Vincenzo Montella di aver attestato falsamente la sua presenza in servizio al comune di Marigliano in tre giorni dell’estate 2024 in modo che avrebbe percepito indebitamente il buono pasto. Ad ottobre del 2024 sarebbero stati effettuati una serie di accertamenti promossi dalla polizia giudiziaria al comando di Polizia Municipale di Cercola al fine di acquisire i documenti che accertarono le presenze in servizio e le relative attestazioni, fatto che secondo gli investigatori avrebbe fermato, comunque, questa presunta azione di Montella. Lo stesso Vincenzo Mantella avrebbe chiesto e ottenuto un interrogatorio prima della conclusione delle indagini che effettuerà in questa settimana la Polizia Municipale di Pomigliano d’Arco, delegata per questa indagine dalla Procura della Repubblica di Nola.
L’attività investigativa è stata promossa da Emiliano Nacar che in un’informativa di polizia inviata alla Procura della Repubblica di Nola avrebbe dettagliato i tre casi in cui Vincenzo Montella avrebbe violato le norme. Il procedimento penale che penderebbe sul capo di Montella sarebbe l’RGNR 6949/2024.
Ecco i tre casi della vicenda giudiziaria. Il 27 agosto 2024 Montella registra la sua entrata al comune di Cercola alle ore 7,57 e la sua uscita alle 14,16, secondo gli inquirenti sarebbe stato visto arrivare al municipio di Marigliano alle 14,25, quindi, nello stesso orario in cui era in servizio a Cercola. Lo stesso Montella attesta con foglio firma, in sostituzione di una sua dimenticanza del badge, di essere entrato alle 13,45 . Orario di ingresso, prima delle ore 14, che consente di ricevere il buono pasto. Il foglio firma in questione sarebbe stato controfirmato postumo il 4 settembre 2024 dal comandante della Polizia Municipale di Marigliano Testaverde, quest’ultimo non indagato, secondo la ricostruzione documentale della polizia giudiziaria sarebbe risultato essere in ferie proprio il 27 agosto . Altri due casi del 17 e del 24 settembre 2024 , invece, Montella attesta con badge la sua presenza alle 8,14, dovrebbe uscire, come da servizio alle ore 14,14, secondo gli inquirenti per eludere i controlli non utilizzerebbe il badge, e firma il foglio , invece, accertando la sua presenza a Marigliano alle 13,45, quando in realtà sarebbe ancora in servizio a Cercola.
Nel novembre 2024 Valentina Santini, segretario generale del comune di Cercola, avrebbe registrato omissioni di Montella per la mancata comunicazione di procedimenti disciplinari e penali a suo carico. All’epoca dei fatti Vincenzo Montella non era ancora effettivo al comune di Cercola, lo diventa ad inizio anno 2025, quando vince la selezione di mobilità per un istruttore di vigilanza bandito dal comune di Cercola nel novembre 2024. Già in precedenza c’erano state delle segnalazioni al sindaco del comune di Cercola Biagio Rossi in relazione ad una presunta infedeltà a carico di Vincenzo Montella. Infatti, il 24 novembre 2024, preceduta in verità da altre note indirizzate al sindaco su questa vicenda, l’allora segretario generale del comune di Cercola Valentina Santini, nonchè responsabile anticorruzione, avrebbe informato il sindaco Rossi dell’esistenza di due procedimenti disciplinari e di un procedimento penale a carico di Montella, il quale quando accettò la posizione organizzativa di Comandante della Polizia Municipale si sarebbe ‘dimenticato’ di informare della presenza di questi procedimenti, fatto omissivo non previsto dalla normativa vigente: il responsabile anticorruzione Valentina Santini avrebbe chiesto al sindaco Rossi in una nota riservata del novembre 2024 la revoca dell’incarico, ma , evidentemente, fu lettera morta, anzi, le fu tolta la responsabilità di anticorruzione, aprendo di fatto la stagione opaca del mancato controllo anticorruttivo al Municipio di Cercola. Successivamente, anche per questo caso, la dottoressa Valentina Santini subì una serie di attacchi dalla parte politica e amministrativa che la costrinsero ad abbandonare la segreteria del comune di Cercola per incompatibilità ambientale.