A Napoli la Cavea di piazza Garibaldi diventa un “abisso” con figure marine stampate in 3D e dotate di sensori sonori: al via “Garibaldi Urban Orchestra”, tre giorni di eventi organizzati da Pessoa Luna Park ed Est(ra)Moenia: “Facciamo risuonare l’anima della piazza”
Un “acquario” composto da otto figure marine stampate in 3D e dotate di sensori sonori.
Il pubblico, toccandole, attiva suoni campionati nel corso di un mese di mappatura acustica di Piazza Garibaldi: voci, passi, clacson, preghiere, venditori, treni, mercati e frammenti di vita quotidiana sono stati raccolti e trasformati in un’unica grande partitura immersiva. La piazza diventa così un “abisso urbano” da cui emergono presenze sonore che rivelano la complessità e la ricchezza di uno dei luoghi simbolo dell’accesso alla città.
Con l’inaugurazione dell’opera è partita stamani l’iniziativa “Garibaldi Urban Orchestra”, tre giornate di appuntamenti gratuiti (fino a domenica 14) con installazioni interattive, performance, degustazioni e musica dal vivo per animare uno degli spazi pubblici più attraversati di Napoli, trasformandolo in luogo di produzione culturale e partecipazione civica.
Il format è ideato dal collettivo Pessoa Luna Park con la partnership dell’associazione Est(ra)Moenia e il sostegno di BPER per “Bella Piazza”, percorso di co-gestione pubblico-privato degli spazi pubblici di piazza Garibaldi sostenuto da Fondazione Con il Sud insieme ad una rete di enti e fondazioni.
“Con Garibaldi Urban Orchestra facciamo risuonare l’anima vera di piazza Garibaldi e dintorni”, afferma Azzurra Galeota, direttrice artistica e generale di Pessoa Park.
Un progetto che ha trovato il sostegno di Est(ra)Moenia, come spiega il presidente Ambrogio Prezioso: “Con Pessoa Luna Park, protagonista di tante iniziative di successo per under 35, abbiamo sviluppato questo nuovo progetto, che sarà itinerante, per raccogliere e restituire le voci della comunità di piazza Garibaldi. Un’idea che promuove il nostro modello di rigenerazione urbana che scommette sul coinvolgimento partecipativo dal basso e sulla riattivazione di spazi”.
Di scommessa vinta ha parlato Andrea Morniroli, socio di Dedalus Cooperativa Sociale, capofila del progetto Bella Piazza: “Dopo un anno di lavoro la piazza sta cambiando faccia. Abbiamo scommesso sull’utopia concreta di pensare a questa piazza come un luogo di socialità, di cultura e di una economia e uno sviluppo rispettoso delle persone”.
