Napoli – Alle 7.50 di giovedì 16 ottobre quando, come da programma, il cancello del Liceo Piero Calamandrei di Ponticelli si è spalancato per consentire agli studenti di raggiungere la propria aula: lo spazio antistante il cancello di ingresso, tuttavia, si trasforma da semplice punto di passaggio a luogo di assembramento per la comunità studentesca che ha deciso di contestare la gestione portata avanti dal preside Vincenzo Falco. Le due ore successive all’apertura dei cancelli hanno visto l’intera comunità studentesca accorrere nel luogo della manifestazione per esprimere, utilizzando megafoni e striscioni, il proprio dissenso nei confronti delle politiche messe in atto dalla dirigenza scolastica dell’Istituto napoletano. .
Il tema dello sciopero, come riferitoci dagli studenti presenti, sono state il susseguirsi di alcune problematiche riscontrate dall’inizio dell’anno scolastico e alle quali, durante quest’ultima settimana, si sarebbero aggiunti ulteriori disagi. Ma ricostruiamo con ordine cosa è successo: negli ultimi giorni, ci hanno riferito gli studenti del Calamandrei, è stata registrata una perdita dell’impianto idraulico nei pressi della palestra dell’istituto. Di qui sono iniziati i lavori di riparazione che hanno lasciato l’edificio scolastico privo di acqua corrente per tutta la giornata di lunedì 13 e per alcune ore scolastiche del martedì e del mercoledì.
I rappresentanti studenteschi avrebbero chiesto immediatamente informazioni al preside Vincenzo Falco riguardo la mancanza di acqua corrente ricevendo, però, risposte dissonanti. Prima si sarebbero sentiti riferire che la presidenza fosse all’oscuro di questa mancanza idrica, successivamente che, invece. era il risultato dei lavori che si stavano eseguendo nella zona della palestra (e quindi, risulterebbe difficile per chi li avesse commissionati ne fosse all’oscuro n.d.r.) e, anzi, che una sospensione dell’attività dell’impianto idraulico, seppure di mezz’ora, era stata prevista. Come, scritto in precedenza, la sospensione è durata ben più di mezz’ora.
Questa è stata la ragione che avrebbe determinato l’organizzazione dello sciopero di giovedì, ma è importante sottolineare che sono state anche altre le motivazioni. Infatti, l’anno 2025/26 al Liceo Piero Calamandrei si sarebbe aperto con l’esorbitante numero di 1350 studenti divisi in 65 classi. Ben 17 classi prime hanno varcato per la prima volta la soglia dell’istituto quest’anno!
Descrivere i problemi causati alla mobilità tra le varie zone della scuola sembrerebbe quasi scontato, ma ancora una volta riteniamo che sia fondamentale dare voce agli studenti che sperimentano queste problematiche in prima persona (e forse anche ad una buona parte del corpo docenti ndr.). L’istituto si sviluppa su un piano terra e due piani superiori raggiungibili attraverso una scala centrale e due scale laterali: gli ascensori che al momento, secondo le dichiarazioni degli studenti, sarebbero non funzionanti o comunque inaccessibili. Fatto sta che durante l’intervallo, o negli spostamenti tra aule causati dal modello DADA adottato dalla scuola, i luoghi di transito sarebbero inondati da fiumane di studenti diretti nelle aule designate.
Le nostre fonti ci informano che, sempre durante questa settimana, sarebbe stato approvato un nuovo piano per quanto riguarda l’intervallo, infatti, la pausa sarebbe stata prevista in due momenti, dalle 10 alle 10.15 per gli indirizzi Scienze Applicate e Linguistico, mentre dalle 11 alle 11.15 per gli indirizzi Scientifico, Classico e Scienze Umane. Questa riforma presenta dei problemi che non possono essere ignorati: primo tra tutti che non va in alcun modo a modificare la questione dello spostamento causato dal modello DADA, quindi lasciando invariata la parte più consistente del problema, e inoltre inserendo gli intervalli nell’ora dei docenti, di fatto si carica su questi ultimi il compito di accompagnare e supervisionare gli studenti durante l’intervallo. Quindi, sarebbe compito dei professori quello di prendersi la responsabilità di un numero, seppure minore, elevato di studenti. Come ci è stato riferito, infine, questa ultima manovra sarebbe stata adottata con pochissima trasparenza sia verso il corpo docenti che verso gli altri organi scolastici, causando non poche proteste e alterchi tra professori e preside.
Questi disagi, considerando anche lo sciopero di giovedì, avrebbero avuto come risultato quello di una riunione di confronto tenutasi venerdì nell’auditorium della scuola, a cui sarebbe stato presente anche il preside. Gli studenti avrebbero rilanciato le problematiche alla base dello sciopero, e da parte del preside Vincenzo Falco sarebbe maturata la presunta volontà di attribuirsi tutte le responsabilità alla base dei disagi riscontrati. Tuttavia, al momento della stesura dell’articolo, queste suddette responsabilità, qualora fossero state applicate, non sono ancora state rese note.
ECCO IL VIDEO DELLA PROTESTA AL CALAMANDREI