Per apprezzare il lavoro svolto dalla scrittrice Palma Abagnale su Adolfo Narciso bisogna comprendere, in primis, con quale tipologia di personaggio abbiamo a che fare. Adolfo Narciso rientra in quella categoria di artisti, poco noti al grande pubblico, che non sale alla ribalta nel mondo dello spettacolo come è invece avvenuto per tanti suoi colleghi dell’epoca diventati, poi, illustri e famosi. Come amava ricordare la nipote, Anna Maria Narciso ( figlia di Armando Narciso), “mio nonno era un vero artista, non rincorreva la ricchezza e la notorietà a tutti i costi ma amava esibirsi soprattutto per intrattenere il pubblico con curiosi aneddoti e brillanti interpretazioni“. Il vero successo di Narciso sarà quello che gli verrà riconosciuto nel tempo dagli appassionati del periodo che va dalla fine dell’800 ai primi decenni del ‘900. Tale concetto viene chiaramente espresso, in primis, dal giornalista e scrittore Vittorio Paliotti nel suo libro “Napoli Rosso e Blu”
BiblioErica: sarà presentato il 16 dicembre il libro “Adolfo Narciso, scrittore dei ricordi. Napoli tra Ottocento e Novecento”
Sabato 16 dicembre, alle ore 17:30, presso la Biblioteca Comunale di Capaccio Scalo (SA), sita in Piazza Carlo Santini, sarà presentato il libro di Palma Emanuela Abagnale:
“Adolfo Narciso, scrittore dei ricordi. Napoli tra Ottocento e Novecento”.
Il volume, disponibile sia in versione cartacea che e-book, è un omaggio non solo all’artista e scrittore Adolfo Narciso, ma anche ad una Napoli che egli già definiva “scomparsa”: attraverso i racconti di Narciso (Napoli 1870 – Napoli 1948) vengono narrati suggestivi aspetti di Napoli tra ‘800 e ‘900. L’ex attore di café-chantant, che aveva collaborato col tenore Enrico Caruso e con l’attore Raffaele Viviani e tanto si era impegnato per raggiungere una certa fama (nel primo ventennio del ‘900 divenne il beniamino del celebre “Eldorado Lucia”), dopo la perdita dell’occhio destro al culmine della sua carriera di artista, si improvvisò giornalista e scrittore per continuare ad essere protagonista di quel mondo che tanto amava. Collaborò con articoli di ricordi teatrali con il Giornale d’Italia, con il Mezzogiorno e con il Roma della Domenica. Raccolti in volumi, i suoi scritti sono un’immensa fonte di notizie e aneddoti sugli interpreti della canzone e del teatro napoletano tra ‘800 e ‘900.
Ma leggiamo ora le parole di Palma Abagnale su quello che definisce “un omaggio ad Adolfo Narciso”
“Il mio libro – afferma l’autrice – vuole essere un omaggio ad Adolfo Narciso, alla città di Napoli e a tutti gli artisti che hanno contribuito a renderla meravigliosa. Oltre che come artista e scrittore, Narciso è da ammirare per essersi battuto per i diritti degli artisti: eletto Presidente della F.A.V.I. (Federazione Artisti Varietà Italiani), nel 1909 tenne delle conferenze di propaganda per far valere i diritti degli artisti, per far prendere loro coscienza che bisognava unire le forze per ottenere risultati concreti. Il libro nasce a partire da un lavoro di ricerca cominciato nel 2009, realizzato in occasione della stesura della mia tesi di laurea in Cultura e Amministrazione dei beni culturali. Una volta terminate le ricerche, promisi a me stessa che un giorno avrei racchiuso tutto in un libro dedicato a questo autore a cui man mano mi ero appassionata. Tuttavia è stato solo “grazie” al lokdown dovuto al covid-19 che trovai il tempo e la determinazione per rivedere e pubblicare il mio libro, che vuole essere un omaggio ad Adolfo Narciso, autore/artista grazie al quale (attraverso racconti e articoli di giornale) si ha una panoramica su quella che era, nei suoi aspetti più pittoreschi,
la Napoli romantica e scapigliata di fine ‘800, una Napoli che già Narciso definiva “scomparsa”,
descrivendo luoghi, persone, usi e costumi del tempo ormai scomparsi ma di grande valore culturale, aspetti che hanno caratterizzato un periodo della storia napoletana, di cui non è giusto si perda il ricordo.
Questo volume è destinato a tutti gli appassionati di caffè-concerto, di storia del teatro e storia della canzone napoletana: i racconti di Narciso abbracciano un periodo molto ricco dal punto di vista artistico e culturale. In Italia il caffè concerto si sviluppò su modelli parigini e trovò terreno fertile a Napoli, dove l’epoca d’oro del caffè concerto coincise con quella della canzone napoletana: negli ultimi capitoli del libro si pone l’accento su questi temi e vengono elencati i ritrovi più in voga dell’epoca, a cominciare dal primo caffè concerto inaugurato a Napoli nel 1890: il Salone Margherita.”
Alcuni cenni sull’autrice
Palma Emanuela Abagnale nasce a Gragnano nel 1984. Progettista culturale dal 2010, giornalista pubblicista dal 2014, accompagnatrice turistica dal 2017, insegnante di sostegno nella scuola secondaria di II grado dal 2021, si è laureata presso l’Università Federico II di Napoli, nel 2010 in Cultura e Amministrazione dei beni culturali con una tesi in Critica letteraria e letteratura comparata sull’autore Adolfo Narciso, e nel 2012 in Organizzazione e gestione del patrimonio culturale e ambientale con una tesi dal titolo “La comunicazione integrata per la valorizzazione del territorio campano”, a cui fa seguito la fondazione, prima, dell’Associazione culturale-turistica CamCampania (2012) e poi dell’omonima rivista www.camcampania.it, che promuove il territorio campano e le sue risorse: umane, artistiche, culturali, ambientali ed enogastronomiche.
Fonte: autore Francesco Lupini