Pozzuoli (Na) – A metà tra l’ ambito letterario e ambito del sociale l’incontro che si svolgerà martedì 24 maggio 2022, a partire dalle ore 15.00, presso la Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli. Alcune poesie tratte da Nudarsi, l’ultima silloge di Rita Felerico edita da Turisa, saranno messe in scena dalle allieve del laboratorio di Scrittura “La Sacca Iraconda”, attivo nel carcere dal 1997. “La poesia in carcere – così descrive l’esperienza Angela Cicala, referente dell’itinerario didattico –si fa cura, carezza, rapimento; si può trasformare in drammaturgia, può intrecciare relazioni che, tramutate in dialogo, in incroci di parole, possono dare vita, come in questo caso, alla trama di una pièce teatrale”.
Infatti, Elly, Sophia, Angela, Giuseppina, Gabriella, Samantha, insieme alle attrici Anna e Clara Bocchino e alla musicista Marilena Vitale, saranno protagoniste di una interpretazione drammatizzata dove versi, musica, oggetti simbolo, proiezioni di immagini, movimenti e gestualità raccontano l’Amore, quello sofferto e interrotto, quello sognato e atteso, quello che nuda l’anima e la libera, così come descritto in Nudarsi. La detenzione priva della libertà, non degli affetti. “Le allieve hanno scelto quelle poesie in cui l’amore – spiega ancora Angela Cicala – esprimendosi nelle sue mille tinte, incanto, costruzione, sfida, tormento, si manifesta attraverso parole-chiave da loro individuate, con le quali hanno restituito pensieri poetici all’autrice.Così si è creata la trama della pièce”. Poesia che diviene strumento e dona strumenti per migliorare la percezione di sé, attraverso la scoperta o riscoperta delle proprie potenzialità, la poesia come confronto, come trasformazione della dimensione del tempo, in carcere terribilmente scandito e lungo. Fra le mura, con la poesia, il tempo rinasce come progetto esistenziale, desiderio di autorealizzazione, quello che si immagina e coltiva dentro di sé, il sogno di un riscatto.“Dialogare con le donne ‘altro’ da me, avere la possibilità di approfondire la conoscenza delle relazioni e dell’ascolto e il rapporto fra linguaggi diversi, questo era il mio desiderio – dichiara l’autrice Rita Felerico – e soprattutto far emergere, grazie alla poesia, la comunanza dei sentimenti e delle emozioni fra persone anche lontane tra loro per formazione e cultura. Un progetto andato a segno, merito delle insegnanti Angela Cicala e Fausta Apa, che mi hanno accompagnato in questo intenso viaggio, tutto al femminile”. Una condivisione che segna non la fine di un percorso, ma l’avvio di altri sentieri di ricerca e formazione.