Volla. “Il mostro ha gli occhi azzurri – Il delitto di Ponticelli”, libro di Giuliana Covella, presentato domani all’aula consiliare. Interverrà anche il PM Giuseppe Visone

Volla (Na) – Domani – 26 settembre 2024, ore 20,00 – presso l’aula del consiglio comunale, posta al municipio di Volla,  si terrà la presentazione del libro “Il mostro ha gli occhi azzurri – Il delitto di Ponticelli” di Giuliana Covella, edito da Guida..

Continua il viaggio nell’area metropolitana di Napoli volto a creare momenti di riflessione a margine di una delle pagine giudiziarie e sociali più controverse della storia dei nostri territori. Oltre l’autrice del libro Giuliana Covella, è prevista la presenza di autorevoli rappresentati del mondo delle istituzioni, anche della magistratura, che animeranno il confronto pubblico, infatti, ci sarà l’atteso intervento del sostituto procuratore Giuseppe Visone. Tra gli invitati anche Don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis. Alcune letture del libro saranno interpretate dall’attore Ferdinando Maddaloni ed accompagnate dal violino di Francesca Strazzullo. L’ sarà moderato dalla professoressa Simona Mauriello. Ci sanno ache i saluti istituzionali di Giuliano Di Costanzo, sindaco del comune di Volla.

“Il mostro ha gli occhi azzurri – Il delitto di Ponticelli” di Giuliana Covella (Guida Editori), giugno 2023. Prefazione del Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

IL LIBRO

Ponticelli (Napoli), 3 luglio 1983: nell’alveo Pollena, un torrente in secca, vengono rinvenuti i cadaveri di due bambine, Nunzia Munizzi di 10 anni e Barbara Sellini, di 7. La perizia medico-legale rivelerà che le due amichette sono state violentate, pugnalate a morte e bruciate. L’Italia intera è scossa da quel massacro. All’inizio gli inquirenti concentrano i sospetti su un maniaco del luogo. Ma ai primi di settembre il colpo di scena: i “mostri” vengono individuati in tre giovani incensurati, Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo. Senza alcuna prova che ne dimostri la colpevolezza ma solo in base alle accuse, più volte ritrattate davanti ai giudici, di un supertestimone costretto a dichiarare il falso da un pentito di camorra, i tre ragazzi vengono condannati all’ergastolo. Pena confermata in tre gradi di giudizio. Dopo 27 anni di carcere i tre uomini tornano liberi per buona condotta e oggi, a distanza di 40 anni, continuano a rivendicare la loro estraneità ai fatti. 

Ma chi era l’assassino delle due bimbe? Un sadico? Un camorrista con “insane” voglie? Chi si voleva proteggere? Qual è stato il ruolo della camorra nella vicenda? A 11 anni dalla prima edizione che ha ispirato una docu-serie su Sky Original  in quattro puntate andata in onda lo scorso aprile, “Il mostro ha gli occhi azzurri – Il delitto di Ponticelli” di Giuliana Covella mira a far luce sul caso, oggi tornato alla ribalta nazionale grazie all’interesse della politica e alla nuova richiesta di revisione che Ciro, Giuseppe e Luigi chiedono per dimostrare la loro innocenza. È dei primi di agosto la notizia che la Procura di Napoli (con un’inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, titolare del pool reati contro le fasce deboli) ha aperto un fascicolo sul caso. Un’indagine che, a 40 anni di distanza, non rappresenta una revisione, ma prevede verifiche ulteriori che potrebbero servire a fare giustizia per le piccole Nunzia e Barbara.

L’AUTRICE

Giuliana Covella, classe 1972, giornalista professionista dal 2009, laureata in Lettere Moderne all’Università Federico II, con una tesi in Storia del teatro moderno e contemporaneo, dopo aver conseguito un master in Realizzazione e gestione di contenuti editoriali con Il Denaro e l’AIE, ha iniziato a scrivere per il quotidiano Napolipiù, proseguendo con Il Roma, Metropolis e Il Mattino, dove attualmente si occupa di cronaca, cultura e spettacoli.  Ha scritto per i settimanali Gente e IO Donna ed è autrice di quattro libri ispirati a casi di cronaca nera e giudiziaria (“Otto centimetri di morte”; “L’Uomo nero ha gli occhi azzurri” sul delitto delle bimbe di Ponticelli, che nel 2012 fu allegato alla domanda di revisione del processo dall’ex giudice Ferdinando Imposimato; “Fiore…come me”, su 10 storie di femminicidio e la prefazione del magistrato Raffaele Cantone; “Rapido 904 – la strage dimenticata”); è stata inoltre insignita di numerosi riconoscimenti per l’impegno civile e la legalità: tra gli altri, Premio Teresa Buonocore; Premio Campania Terra Felix; Premio Pippo Fava/Uniti per la Legalità; Premio Franco Landolfo; Premio Paolo Borsellino; Premio Candelaio; Premio Megaris; Premio Carlo La Catena.