Campania al voto: confronto civile tra candidati e appello contro l’astensionismo di Pietro Vasaturo

Mi esprimo con la serenità e l’indipendenza che derivano da 45 anni di servizio nella pubblica amministrazione, dove ho ricoperto ruoli di alta responsabilità come dirigente, con competenze giuridiche e amministrative. In tutti questi anni non sono mai stato condizionato né favorito dalla politica, né nel bene né nel male. Ho servito lo Stato con rigore e rispetto delle istituzioni, maturando una conoscenza profonda dei meccanismi pubblici e del contesto sociale del nostro territorio. Oggi condivido queste riflessioni da cittadino consapevole e osservatore attento, privo di interessi di parte.

Mentre ci si avvicina alle elezioni, la scena politica si delinea con due figure centrali che guidano gli schieramenti principali: da un lato Roberto Fico, dall’altro Edmondo Cirielli. Entrambi si stanno dimostrando due gentiluomini del confronto democratico. È auspicabile – e, per molti cittadini, un segnale di maturità politica – che il dibattito continui anche in maniera aspra ma leale, focalizzandosi su contenuti e proposte reali per il futuro della Regione.

In un momento storico in cui il disincanto nei confronti della politica è alto, diventa ancora più urgente promuovere il dialogo. È tempo di abbandonare gli attacchi sterili, le polemiche fini a sé stesse, che non solo non portano consensi, ma rischiano di allontanare ulteriormente i cittadini dalla partecipazione democratica. Il confronto deve essere fermo, sì, ma sempre nel rispetto dell’avversario, mettendo al centro idee, soluzioni e progetti.

Una delle criticità che entrambi gli schieramenti dovrebbero affrontare con maggiore incisività è la chiarezza dei rispettivi programmi: cosa si vuole fare, come si intende farlo, con quali risorse e in quali tempi. È questa la richiesta implicita che viene da tanti elettori disillusi. Al tempo stesso, sarebbe utile e nobile che, nonostante le divergenze politiche, Fico e Cirielli trovassero un terreno comune su cui lanciare un appello condiviso contro l’astensionismo. Il diritto al voto è il primo pilastro della democrazia: esercitarlo è un dovere civico, prima ancora che politico.

Entrambi gli schieramenti possono contare su candidati di spessore.

Nel centrodestra, al fianco di Cirielli, spicca la figura di Severino Nappi, professore universitario di diritto del lavoro e giuslavorista di fama, già assessore al lavoro della Regione Campania. La sua lunga esperienza accademica e amministrativa lo rende un punto di riferimento su temi cruciali come l’occupazione, la formazione e lo sviluppo produttivo. Nappi ha già dimostrato, anche in ruoli di governo, di saper coniugare competenza tecnica e sensibilità politica, qualità oggi più che mai necessarie in un contesto complesso come quello regionale.

Sempre nello stesso schieramento, si distingue Ira Fele, imprenditrice e moglie del medico e politico Michele Schiano, che si presenta come candidata con una propria identità e determinazione, forte di una storia imprenditoriale costruita con passione e competenza.

Nel fronte guidato da Roberto Fico, si conferma la presenza di candidati solidi e riconoscibili. Oltre a Massimiliano Manfredi, che ha dimostrato di possedere una propria autonomia politica rispetto al fratello Gaetano, si segnala la candidatura di Carmine Mocerino, figura esperta e stimata, già attivo nei lavori del Consiglio regionale e conosciuto per il suo impegno costante su temi legati alla legalità e al territorio. Da Avellino, si registra inoltre l’impegno di un vero baluardo del centrosinistra campano, il Senatore Enzo De Luca, figura storica che continua a rappresentare un riferimento per l’area democratica irpina.

Tra i nomi di rilievo nello schieramento, spicca anche Armando Cesaro, politico di lungo corso, con una solida esperienza amministrativa e consiliare alle spalle. Rappresentante di un territorio complesso e strategico come l’area nord di Napoli, Cesaro ha spesso portato all’attenzione del Consiglio regionale temi concreti come il rilancio economico, la sicurezza, il sostegno alle piccole imprese e alle famiglie.
Ho avuto modo di conoscere personalmente Armando Cesaro in contesti non politici, e posso testimoniare – al di là delle legittime opinioni sulle scelte di campo – la sua disponibilità nei rapporti umani, l’educazione e l’ascolto attento delle persone. Qualità che, in un clima spesso esasperato da contrapposizioni e slogan, assumono un valore non trascurabile. La sua candidatura si inserisce in un percorso di continuità istituzionale, maturata nel corso di anni di presenza attiva e visibile sui territori.

Con loro anche nomi che rappresentano esperienza e radicamento, come Enza Volpe e, in quota rosa, Teresa Rea, tutte presenze che testimoniano la volontà di rappresentare in modo ampio e articolato la società campana.

Da segnalare infine la scelta di Giovanni Porcelli, che ho conosciuto in qualità di amministratore della società in house all’epoca del mio impegno di Commissario dell’Arpac, ottimo amministratore, di rimettersi in gioco, una decisione che testimonia la volontà di dare continuità a un percorso di impegno sul territorio.

In sintesi, queste elezioni rappresentano un momento cruciale per il futuro della Campania. Il livello del confronto politico, la qualità delle candidature e l’auspicio di un voto consapevole e partecipato saranno gli elementi chiave per dare forza e legittimità a chi sarà chiamato a governare nei prossimi anni.

Pietro Vasaturo
Già Dirigente della Pubblica Amministrazione (45 anni di servizio)
Giurista – Esperto in diritto e organizzazione amministrativa
Cavaliere della Repubblica Italiana
Osservatore indipendente delle dinamiche istituzionali e sociali della Campania