Napoli – Gli autisti del trasporto pubblico scolastico dichiarano di essere in notevole difficoltà. Sono circa 150 gli scuolabus, convenzionati con il Comune di Napoli, che più volte hanno provato a far sentire la propria voce, manifestando durante i lockdown e costituendo anche un’ associazione, la “TS Napoli”, nata nel Maggio 2020 e presieduta da Federico Capocelatro.
“Non possiamo andare avanti così – dichiara il conducente Antonio Picardi – qualcuno deve aiutarci ed ascoltare le nostre proposte”. Gli autisti affermano che sin da quando è iniziata la pandemia non hanno visto aiuti, se non una somma ricevuta “una tantum” dalla Regione Campania.
A fronte di perdite che superano il 50% annue, ricavare il proprio guadagno al netto delle spese fisse, tra le quali assicurazione, manutenzione dei propri mezzi di trasporto, il carburante, ormai a prezzi esorbitanti, è sempre più complicato. Senza contare il fatto che molti genitori, a causa del Covid, hanno preferito opzioni diverse ai pulmini per accompagnare i propri figli a scuola; anche gli orari scaglionati, scelti da molti istituti scolastici per evitare assembramenti, hanno compromesso ancor di più la capienza che gli scuolabus raggiungevano facendo più corse.
Data la situazione, i conducenti sperano che gli organi di competenza diano loro maggiori sostegni e la possibilità di utilizzare i propri mezzi di trasporto anche per altri servizi utili ai cittadini, quali , ad esempio, campi estivi piuttosto che trasporto per anziani o disabili. Auspichiamo, quindi, che la condizione di disagio di questa categoria termini quanto prima e che il loro servizio possa essere esteso ad una maggiore platea.
a cura di Valentina Raia