Sant’Anastasia. “La verità sul dossier Mafia – Appalti”,  il 2 luglio  a Villa Giulia  il generale Mori e il colonello De Donno  presentano  il libro inchiesta sulla lotta a Cosa Nostra

Sant’Anastasia (Na) – “La verità sul dossier Mafia -Appalti”, il prossimo 2 luglio, ai giardini d Villa Giulia, il generale Mario Mori ed il colonello Giuseppe De Donno presentano il loro libro che ha in copertina il sottotitolo eloquente: “Storia, contributi, opposizione alle indagini che avrebbe potuto cambiare l’Italia”. I due eroi antimafia in servizio all’Arma dei Carabinieri saranno a disposizione degli intervenuti e si sottoporranno alle loro domande e curiosità, lo ha annunciato in un video di presentazione dell’evento il promotore dell’iniziativa Mario Gifuni, attuale consigliere comunale.

Questo importante spaccato culturale organizzato sotto al Vulcano, patrocinato dal Comune di Sant’Anastasia, è stato sostenuto fortemente dall’ala legalitaria e conservatrice della maggioranza che sostiene l’attuale governo anastasiano rappresentata oltre che da Mario Gifuni, dal vicesindaco Mario Trimarco, i due amministratori locali, indiscutibilmente, che nell’esercizio della loro azione politico/amministrativa hanno dimostrato sul campo un’idea di amministrazione volta a tenere lontano qualsiasi criticità di condizionamento esterno delle scelte amministrative. Presente anche Carmela Rescigno, presidente della commissione regionale Anticamorra, sempre presente ed attiva per le istanze antimafia ed anticamorra che arrivano dai territori dell’area metropolitana di Napoli. Ci saranno anche i saluti di Carmine Esposito, sindaco del comune Sant’Anastasia.

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La verità sul dossier mafia-appalti. Storia, contenuti, opposizioni all’indagine che avrebbe potuto cambiare l’Italia

Il generale Mario Mori e il capitano Giuseppe De Donno sono stati protagonisti in prima fila nella lotta contro Cosa Nostra, e il loro impegno investigativo ha dato risultati straordinari. Eppure, sono noti al grande pubblico soprattutto per il processo sulla presunta “Trattativa Stato-mafia”, concluso con la loro completa e definitiva assoluzione. Oggi, finalmente, possono raccontare cosa c’è dietro la persecuzione giudiziaria e mediatica che hanno subito: il “Dossier mafia-appalti”. Dopo intense indagini l’informativa fu preparata dai carabinieri del ROS guidati da Mori e De Donno e consegnata nelle mani di Giovanni Falcone, che le attribuì un’enorme importanza. Ma nella magistratura siciliana ci fu qualcuno che frenò a più riprese e poi archiviò senza giustificazioni la pista, ancora tutta da percorrere, che stava svelando il vero volto della mafia. Uno sconvolgente sistema corruttivo istituzionalizzato che, in tutta Italia, depredava le risorse pubbliche a vantaggio di selezionate cricche di politici e imprenditori, e di cui Cosa Nostra rappresentava il braccio armato. Paolo Borsellino credeva che l’inchiesta Mafia-appalti fosse all’origine della morte di Falcone, ed è molto probabile che anche la strage di via d’Amelio (con il relativo depistaggio) sia da attribuire al dossier del ROS dei carabinieri. Antonio Di Pietro ha riconosciuto il suo stretto e inquietante legame con Mani Pulite. Oggi, finalmente, il pubblico italiano può conoscere la verità su un’inchiesta che non doveva proseguire, nel racconto documentato e coinvolgente di due protagonisti che hanno pagato un prezzo altissimo. Attese da anni, le testimonianze di Mori e De Donno sui fatti dei primi anni Novanta si leggono come un romanzo poliziesco. E faranno discutere, indignare, tremare: perché è tutto vero.