Cercola (Na) – Cari lettori di Tutto Vesuvio ed Il Secolo Nuovo, in qualità di direttore responsabile di queste due testate giornalistiche, mi corre l’obbligo morale di intervenire nella vicenda della questione Biblioteca Giancarlo Siani di Caravita di proprietà del comune di Cercola perchè il valore della legalità, della verità e del rispetto delle istituzioni democratiche costituiscono la stella cometa della nostra azione quotidiana. La vicenda amministrativa, politicizzata in modo imbarazzante dagli amministratori locali, che vede negare clamorosamente l’esecuzione di una procedura pubblica espletata e definita per l’individuazione dei soggetti che utilizzeranno in modalità condivisa la Biblioteca Giancarlo Siani, secondo le disposizioni del regolamento comunale per i beni comuni, risulta essere scappata dal controllo delle istituzioni municipali e non abbiamo intenzione di ‘piegarci’ al cospetto di dinamiche preoccupanti. Il Secolo Nuovo e TuttoVesuvio risultano essere tra gli assegnatari dell’utilizzo condiviso, in quanto partecipai ad un avviso pubblico , epoca – febbraio 2023 – della commissione prefettizia al governo della città di Cercola, presentando una proposta per la creazione di un laboratorio di giornalismo volto ad individuare percorsi di orientamento verso il mondo dell’informazione per i giovani a rischio provenienti dai quartieri bollenti della periferia orientale di Napoli, nostri dirimpettai, e di Cercola. Dal 23 maggio 2023, giorno che firmammo il patto di utilizzo condiviso, voluto fortemente dall’allora commissario prefettizio Gabriella D’Orso presente alla cerimonia delle firme insieme ai responsabili dei servizi comunali Chiara Esposito (Cultura) e Lorenzo D’Alessandro(Patrimonio), nonostante abbia inviato una pec nel luglio 2023 a sindaco, assessori competenti e responsabili servizio competenti, nulla mi è stato dato sapere. Oggi intervengo pubblicamente in quanto ho ascoltato delle dichiarazioni abbastanza serie del neo segretario generale del comune di Cercola Valentina Santini, durante la seduta pubblica del consiglio comunale del 6 novembre 2023, che annunciava che il patto ,sottoscritto anche da noi di Tutto Vesuvio e Il Secolo Nuovo, era invalido perchè non ci fossero le deleghe per uno dei firmatari del patto – Terra di Confine – ed addirittura era il patto “certa straccia” perchè tale patto non era accompagnato dal parere del responsabile finanziario. In primo luogo, da subito mi sono interfacciato con l’associazione “Terra di Confine”, delegata da diverse associazioni del territorio a firmare il patto , i dirigenti mi hanno confermato che le deleghe ci sono, che il comune non le ha mai chieste e sono pronti ad esibirle in qualunque momento. Tra l’altro, in qualità di firmatario del patto sono stato presente a tante riunioni, anche in presenza del commissario prefettizio, dove i rappresentanti di queste associazioni si sono palesati e condiviso il progetto di gestione della Biblioteca Siani offrendo un contributo di idee utili alla fruibilità della Biblioteca Siani ai giovani del territorio. Mentre sulla questione finanziaria il segretario generale ha dichiarato, purtroppo, il falso: in quanto la deliberazione di giunta municipale n. 24 del 10 maggio 2023 che approvò anche lo schema del patto di collaborazione dell’utilizzo condiviso della Biblioteca Siani era accompagnato dal parere del responsabile finanziario dell’epoca Antonietta Sepe, insieme a quello del responsabile del servizio cultura Chiara Esposito. (vedere stralci documenti a fine articolo)
Ecco la dichiarazione testuale del segretario generale Valentina Santini: “…per quanto riguarda gli accordi finanziari, io non faccio il responsabile finanziario, ma faccio il segretario generale. quegli accordi finanziari senza il parere di un responsabile che mi attesti che ci sono al bilancio i soldi per garantire l’inventario, sostenere le bollette , è carta straccia! Se tanto lo volete sapere in quel patto c’era bisogno che ci fosse anche un responsabile finanziario perchè anche per 100 lire, 100euro oggi, che siano a carico dell’ente c’è bisogno per quel patto, compreso anche il fatto la catalogazione, non so quanto costi un’attività catalogazione non ho idea, ma se ci sono a carico dell’ente, l’ente per potere sostenere qualunque costo deve recare un parere, perchè ogni atto che comporti effetti diretti o riflessi sul bilancio deve essere accompagnato dal responsabile finanziario.” Contrariamente a quanto sostenuto dal segretario generale Valentina Santini, massima espressione della legalità al comune, il parere favorevole del responsabile finanziario fu apposto anche in firma digitale – 5 maggio 2023, ore 10,48 – dall’allora funzionario Antonietta Sepe. Oltre ovviamente al parere di regolarità tecnica espresso, sempre in firma digitale da Chiara Esposito. A mio avviso risulta sconcertante la caccia alla irregolarità che invaliderebbe questa procedura messa in campo dalla imbarazzante parte politica che governa la città guidata dal sindaco Biagio Rossi. Dispiace tanto che un segretario generale commetta un errore del genere ed in un periodo di tensioni sociali, non notato nemmeno dai distratti – almeno su questo punto – consiglieri comunali di opposizione. Non desidero, comunque, mettere a paragone l’atteggiamento istituzionale invasivo e durissimo tenuto per l”affidamento della gestione condivisa della Biblioteca Siani con quello invasivo e morbido sull’assegnazione del centro sociale EdilFutura attuato dallo stesso segretario generale Valentina Santini, dal sindaco Rossi e dall’assessore al Patrimonio Simona Belprato presumibilmente violando diverse norme comunali e sovracomunali pur di consentire in un centro sociale un’attività di business sanitario non consentita dai regolamenti comunali, puntualmente, comunque, denunciato da un’inchiesta di TuttoVesuvio, ben prima della tenuta del consiglio comunale del 6 novembre 2023.
Inquietante risulta essere anche l’invasione dell’assessore al patrimonio Simona Belprato nella fase gestionale , come si evince dal dibattito consiliare, il 13 settembre avrebbe inviato al responsabile del servizio cultura Chiara Esposito una richiesta di incontro con le associazioni firmatarie del patto in quanto avrebbe rilevato delle violazioni dei regolamenti comunali: richiesta di certificati casella ri giudiziali e carichi pendenti di competenza dell’ufficio preposto, di un elenco di associazioni e statuti di competenza dell’ufficio preposto e richieste delle deleghe che consentono a Terra di Confine di firmare il patto di competenze dell’ufficio cultura. Davvero tutto incredibile: una procedura definita e conclusa in piena legittimità sotto attacco dalla scadente politica locale di maggioranza. E dove i regolamenti non sono violati!
Ecco di seguito le immagini del parere contabile al patto di collaborazione e stralci della delibera di giunta municipale che comprendeva anche l’approvazione dello schema del patto.