Cercola. “Emergenza AntiCorruzione” al Municipio,  Mongiovì resta al suo posto. Sorvolata la delibera Anac  dal sindaco Rossi, PD e Città Futura si nascondono dopo le interrogazioni parlamentari

Cercola (Na) – Manco il Consiglio Nazionale dell’Autorità Anti Corruzione (ANAC) ha smosso la ‘coscienza istituzionale’ del sindaco in carica Biagio Rossi: da due settimane è arrivato al Comune di Cercola il nuovo segretario generale Simona Accomando, ma resta beatamente al suo posto Armando Mongiovì, in qualità di responsabile del servizio della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza. La storia amministrativa di questi mesi narra che lo scorso 14 gennaio il Consiglio Nazionale dell’Autorità Anti Corruzione, chiamato a ‘valutare’ la revoca dello stesso incarico di responsabile anticorruttivo al precedente segretario generale Valentina Santini disposto con decreto del sindaco Rossi, si espresse in questo modo: “… l‘individuazione del nuovo RCPT – responsabile anticorruzione – (Armando Mongiovì n.d.r.) al Comune di Cercola non appare in linea con le indicazioni fornite dalla legge e da Anac con riguardo alle scelte dal momento che: a) negli enti locali, di norma il ruolo di ‘responsabile anti corruzione’ è attribuito al segretario generale; b) l’individuazione di un nuovo responsabile anti corruzione non risulta idoneo a superare le criticità rilevate dal sindaco stesso nel provvedimento di nomina (decreto del 17 dicembre 2024 n.d.r.), poichè l’incarico è stato affidato ad un soggetto che ricopre ruoli gestionali ad alto rischio corruttivo (finanziario e tributi); c) Armando Mongiovì non risulta essere un dipendente dell’amministrazione comunale di Cercola, ma un dipendente della Provincia di Benevento, utilizzato a scavalco dal Comune di Cercola..” Non si necessita di commentare ulteriormente la chiara presa di posizione dell’Anac sulla questione, i ‘valutatori’ dell’ente di via Minghetti a Roma, stigmatizzarono la condotta dell’Amministrazione Comunale nei confronti dell’ex segretario generale Valentina Santini e, inoltre, ‘condannarono’ la condotta del sindaco Biagio Rossi, ritenuta dall’Anac, di natura ritorsiva nei confronti delle copiose attività di denuncia svolte da Valentina Santini nei settori a più alto rischio corruttivo comunali, quali igiene urbana, alloggi popolari, tributi e attività produttive.

Tutto ciò accade nel silenzio assordante e imbarazzante delle opposizioni consiliari , in particolare Partito Democratico e Città Futura/Sinistra Italiana, che fecero presentare dai rispettivi deputati al Parlamento Marco Sarracino e Peppe De Cristofaro, due interrogazioni/copia al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi proprio sul tema della crisi per il contrasto alla corruzione al municipio di Cercola. . Ovviamente chi conosce il territorio cercolese e le istituzioni locali è ben consapevole che tale governo comunale risulta essere figlio ed espressione di un centrosinistra che negli ultimi venti anni ha distrutto una città e le istituzioni municipali, oltre che l’immagine di essa attraverso le diverse inchieste giudiziarie sul voto di scambio politico mafioso ancora in itinere, aggressione del sindaco Biagio Rossi alla troupe di una televisione nazionale, celebrazioni di consigli comunali in streaming e in stile mercato ittico dove emerge la figura leggendaria del lanciatore di biscotti al salmone e, inoltre, che la guida politica, dentro e fuori le mura istituzionali, arriva dalla visione cinica di Pasquale Aprea, regista politico di questa triste storia istituzionale. Dagli Anni di Piombo ad oggi: cosa cambia nel modo d’intendere la democrazia?