Cercola (Na) – Il Superbonus 110, introdotto dal D.L. 77/20, utilizzato dal Consorzio Terzo Settore per finanziare – si parla di oltre un milione di euro – i lavori di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico agli impianti del complesso sportivo di Caravita, di proprietà comunale, potrebbero risultare irregolari: ecco quanto emerso dalle posizioni espresse ai nostri taccuini dall’assessore allo sport Domenico Busiello.
Data la carenza di atti pubblicati sul sito ufficiale del comune di Cercola soltanto nel corso della seduta consiliare del novembre scorso filtrò la notizia che i gestori della cittadella sportiva hanno usufruito del superbonus 110% per attivare una serie di lavori sugli impianti sportivi di proprietà del comune di Cercola, tra i quali sarebbe stata prevista la sostituzione di caldaie e conseguentemente le installazioni di impianti fotovoltaici che determineranno una forte riduzione sui costi dell’energia .Cos’è il superbonus 110? Il Superbonus è l’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 (decreto Rilancio), che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Tra gli interventi agevolati rientra anche l’installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
SUPERBONUS 110 PER LAVORI AGLI IMPIANTI SPORTIVI DELLA CITTADELLA SPORTIVA SVOLTI OLTRE IL TERMINA DI SCADENZA FISSATO DAL D.L. 34/20. Ecco quali sono le criticità abbastanza serie evidenziate dall’assessore allo sport del comune di Cercola Domenico Busiello: in primo luogo, la Cilas, ossia la comunicazione al comune per l’avvio dei lavori, presentata dal Consorzio Terzo Settore, oggi anche società sportiva dilettante, è del 7 novembre 2022, in chiaro ed evidente superamento della scadenza del 30 giugno 2022 fissata per l’accesso al beneficio fiscale delle richieste avanzate dalle associazioni e società sportive dilettanti al fine di ristrutturare gli immobili prettamente sportivi. I lavori sarebbero ancora in corso. Anche il fatto che a presentare la richiesta sia stato Gerardo Luongo, il rappresentante legale del Consorzio Terzo Settore, in qualità di ente del terzo del settore presenta delle criticità evidenti: sarà pur vero che esiste la proroga al 2025 per l’accesso al benefici fiscali del Superbonus 110 presentate dagli enti di terzo settore , però, Il fatto che esclude I gestori del complesso sportivo di Caravita, come disposto art.119 del D.L. 34/20 e interpretato chiaramente dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate accedono a questa proroga gli immobili utilizzati per attività socioassistenziali e sanitarie, precisamente quelli riconducibili tassativamente alla categoria catastale B1(collegi, orfanotrofi, ospizi, ecc), B2 (case di cura, ospedali, ) e D4 (Strutture sanitarie, ecc) .Quindi, in soldoni il Consorzio Terzo Settore avrebbe superato la scadenza per l’accesso al superbonus per gli impianti sportivi fissato per il 30 giugno 2022, la cilas presentata al comune di Cercola è datata 7 novembre 2022. Il tentativo di accreditarsi da ente terzo settore per ristrutturare impianti per attività socioassistenziale, cercando di infilarsi nella proroga 2025 pure risulterebbe un percorso irregolare, perchè avrebbe dovuto ristrutturare impianti di categoria B1 e 2 e D4 , come riferito in precedenza . Peccato per il Consorzio Terzo Settore che tutti gli immobili sono di categoria D6, ossia impianti per esercizi sportivi ad esclusione uno di categoria A3, probabilmente la casa del custode, forse trasformato in ufficio dei gestori. Mancherebbero addirittura del consenso dell’ente proprietario, ovvero il comune di Cercola, come disposto dalla normativa. Fatto se confermato potrebbe creare una irregolarità abbastanza seria: dal sito ufficiale ed albo pretorio del comune di Cercola non c’è traccia di questo consenso del comune di Cercola al concedere il consenso per questi lavori abbastanza importanti.
L’ASSESSORE DOMENICO BUSIELLO: “MAI INCONTRATO IN SEGRETO I GESTORI DELLA CITTADELLA SPORTIVA DI CARAVITA. ASPETTO I RISCONTRI DAL CAPO DELL’UTC”. “Le criticità sono evidenti, ho attivato tutti i controlli, effettivamente l lavori sarebbero iniziati e svolti dopo la scadenza del 30 giugno 2022 fissata perentoriamente dalla legge per ristrutturare impianti sportivi. Sono in attesa del riscontro del capo dell’Ufficio Tecnico Comunale che ho interpellato appena venuto a conoscenza di questa presunta irregolarità. La mia azione è volta a tutelare l’ente municipale, in particolare non esporre il comune a danni economici futuri. Purtroppo io sono stato nominato a giugno 2023, dopo l’attivazione delle procedure criticate. Colgo l”occasione di smentire categoricamente la minoranza consiliare che ha alluso ai miei presunti incontri segreti con i gestori della cittadella sportiva, li ho incontrato in riunioni pubbliche negli uffici del comune.” Questo è il commento rilasciato ai nostri taccuini dall’assessore allo sport Domenico Busiello che ci ha aiutato a comprendere queste presunte irregolarità che avrebbero accompagnato questi lavori straordinari su impianti sportivi di proprietà comunale in quanto Domenico Busiello di professione è ingegnere e risulta essere molto attivo su queste tematiche.
Oltre a questa clamorosa presunta irregolarità, ricordiamo ai nostri lettori che la cittadella sportiva nel 2019 fu affidata in concessione per 20 anni all’ATI Consorzio Terzo Settore e Molinari Volley, attraverso una gara ad evidenza pubblica densa di irregolarità , tra le quali svettarono la mancanza dei requisiti tecnico professionali irregolarità dei bilanci presentati e composizione della commissione giudicatrice ricca di criticità: tutto accadde sotto l’occhio distratto del capo dell’Ufficio Tecnico Comunale, anche responsabile unico del procedimento, Lorenzo D’Alessandro. Lo stesso capo dell’UTC permise addirittura senza batter ciglio il rifacimento del manto erboso, passando da quello in erba naturale – appena rifatto nel 2019 ( 250.000€ di fondi della Regione Campania per le Universaiadi 2019) al sintetico, non previsto ne dal bando di gara e ne dalle migliorie pr4esentate in gara dei vincitori, anche perchè allegata agli atti di gara era pubblicata una delibera di giunta municipale che imponeva la tutela dello svolgimento dell’atletica leggera, infatti, chi è esperto di atletica leggera sa benissimo che un meeting di livello non può essere svolto se il campo non è dotato di erba naturale dove atterrano il peso, disco e giavellotto. Quindi, altri guadagni fenomenali ai gestori perchè mentre il manto in erba naturale può essere utilizzato al massimo di tre o quattro ore al giorno , quello sintetico anche 12/14 ore al giorno: fatevi i conti e vedete i fantaguadagni, notando anche chi aveva intenzione di partecipare alla gara non era informato dal bando di gara su questa opportunità di guadagno. Turbative ne abbiamo?