Sant’Anastasia (Na) – Sulla strada statale 268 “del Vesuvio” è stato aperto al transito da Anas (Gruppo FS Italiane) il nuovo svincolo di Madonna dell’Arco al km 2,200, nel territorio comunale di Sant’Anastasia, in provincia di Napoli.
Con la messa in esercizio di oggi – per un investimento complessivo di oltre 2,5 milioni di euro, finanziati dalla Regione Campania – si completa la piena fruibilità dello svincolo (già in esercizio per la circolazione proveniente e diretta ad Angri) mediante le due rampe a servizio della viabilità da e per Napoli.
Importanti i benefici per i collegamenti diretti tra le aree limitrofe del napoletano ed il Santuario della Madonna dell’Arco, meta di numerosi pellegrinaggi religiosi.
Per la realizzazione dello svincolo, sono state adeguate le due rampe esistenti in uscita e in ingresso dalla SS268 ed un cavalcavia in corrispondenza del km 2,200; è stata realizzata altresì una bretella a doppio senso di circolazione, in prosecuzione dalla SS268, di collegamento con la viabilità comunale Via Romani del Comune di Sant’Anastasia.
L’intersezione fra la bretella e la comunale via Romani è stata realizzata mediante una rotatoria, illuminata attraverso una torre faro, cedute da Anas all’Amministrazione Comunale per la conseguente gestione della viabilità.
Inoltre lungo il tracciato sono state installate nuove barriere di sicurezza, comprese le opere di sostegno ed il cavalcavia ed eseguiti lavori di nuova pavimentazione e relativa segnaletica, oltre che il completamento delle opere idrauliche.
La realizzazione dello svincolo di Madonna dell’Arco rientra fra i numerosi interventi di potenziamento della SS268 “del Vesuvio” da parte di Anas tra quelli completati (tratta di raddoppio e lavori di manutenzione programmata), in corso e di prossimo completamento (manutenzione straordinaria della bretella tra lo svincolo di Somma sud e la viabilità comunale di Somma Vesuviana, oltre che impianti di illuminazione degli svincoli sulla tratta stradale già raddoppiata) ed in progettazione (completamento del raddoppio).