Volla. Insulti e accuse gratuite del candidato sindaco Pipolo al direttore, attivato l’ufficio legale per difendere l’onorabilità professionale della testata giornalistica e del direttore

Volla (Na) – Insulti e accuse gratuite allo scrivente direttore di TuttoVesuvio da parte del candidato sindaco non eletto Gianluca Pipolo: invitiamo i nostri lettori a guardare attentamente le immagini pubblicate a fine articolo – screen shot di messaggi whatsapp, post e commenti su facebook – perchè in modo plastico verrebbe ‘indicato”, atti e documenti alla mano, presumibilmente un disegno imbarazzante finalizzato al gratuito discredito della nostra libera e indipendente testata giornalistica con la preoccupazione di chi si potrebbe nascondere dietro ad un account facebook anonimo e segreto. Lo scrivente direttore di TuttoVesuvio ha già dato mandato al suo ufficio legale di difendere l’onorabilità professionale del sottoscritto e della testata giornalistica TuttoVesuvio in tutte le sedi competenti.

Ormai è chiaro, l’ex assessore alla nettezza urbana Gianluca Pipolo non digerisce la narrazione della verità esposta da TuttoVesuvio relativamente ai suoi cambi di posizione durante il suo percorso politico e amministrativo locale che dura, ormai da 25 anni. Pipolo, infatti, fu candidato non eletto al consiglio comunale per la prima volta nel 2000 nel Partito dei Comunisti Italiani di Armando Cossutta, a sostegno dell’ex sindaco Giovanni Ciro Mastrogiacomo: dopo aver per venti anni fatto la spola tra il Partito Democratico e liste civiche di varia espressione politica e civica, è approdato durante il ballottaggio dei candidati sindaco del 2025 ad essere anche rappresentante di lista di Radici in Comune e del candidato sindaco Lino Donato, la lista civica che ha sostenuto il centrodestra, mettendosi al fianco dei simboli di Fratelli d’Italia e Forza Italia. Quindi, proiettiamo questo caso in un immaginario ballottaggio al comune di Roma con Gianfranco Fini, storico leader di MSI e AN, candidato al ballottaggio contro Veltroni del PD, e Armando Cossutta al ballottaggio andasse a ricoprire il ruolo di rappresentante di lista del candidato sindaco Fini per una civica, tipo Radici al Colosseo, che al turno di ballottaggio compare sulla scheda elettorale al fianco del MSI e Forza Italia: sarebbe stata pronosticabile una cosa del genere, ovvero il compagno comunista Cossutta sostenere il missino – fascista Fini? Sarebbe stato surreale, invece, a Volla si è superato il surreale diventando cruda realtà, tra il comico e l’imbarazzante. Il rappresentante di lista Radici in Comune Gianluca Pipolo ha raggiunto un altro imbarazzante record, almeno per questi territori napoletani e vesuviani: secondo nostri approfondimenti non si è mai registrato il fatto con un candidato sindaco escluso da l ballottaggio andasse a sostenere, in quel ruolo ufficiale, il competitor elettorale di qualche ora prima, parliamo di Lino Donato, candidato sindaco del centrodestra.

Il gratuito attacco, compulsato da insulti pesanti, parte il 13 giugno 2025, alle ore 11,02, appena dopo la pubblicazione di un articolo di approfondimento post elettorale di Volla, il candidato sindaco escluso al ballottaggio Gianluca Pipolo inviò un messaggio sulla utenza personale dello scrivente direttore di TuttoVesuvio, testualmente e in modo volgare scrisse: “Continui a scrivere solo caxxxte!!! Sei un giornalaio che scrive a gettoni”, quindi Pipolo mi accusa di essere mercenario, pagato non sappiamo da chi, per scrivere che lui, fatto accaduto dopo le elezioni, ha realmente ricoperto il ruolo rappresentante di lista di Radici in Comune del centrodestra, esibendo in modo fiero ai seggi anche il cartellino. Fatto accaduto sette giorni dopo il voto del primo turno nel momento in cui le liste che l’hanno sostenuto non strinsero accordi elettorali pubblici con Donato, addirittura Per Le persone e La Comunità, a pochi giorni dal voto comunicò pubblicamente di lasciare libero l’elettorato e votare secondo coscienza, invece, Pipolo decise autonomamente di ricoprire il ruolo rappresentante di lista per Donato , dopo essere stato eletto consigliere comunale proprio con il seggio scattato con i voti di lista conquistati da Per Le Persone e La Comunità. Questa verità avrebbe fatto tanto male a Pipolo: allora se fosse stata falsa perchè non l’ha smentita? Semplicemente è vera. E perchè non l’ha motivata ai suoi elettori? Forse perchè era difficile motivarla e doveva passare tutto silenzio… Dopo l’invio del massaggio di ‘vederci in tribunale’ in risposta al messaggio whatsapp di Pipolo, in un nanosecondo cancella il messaggio whatsapp. Conosciamo i politici del territorio e le loro strategie. Tutto accadde in un minuto di whatsapp. Non contento, Pipolo, dopo due ore, passa ad insultare e accusare gratuitamente su facebook, sotto a un post di pubblicazione dell’articolo di TuttoVesuvio del 13 giugno, però, stavolta corregge il tiro, ma accusa pesantemente lo stesso scrivente direttore, non più anche mercenario, ma di pubblicare notizie false e menzognere, però, non spiega quali. Infine, arriva quasi venti ore dopo, ‘chiamale se vuoi coincidenza” , la bastonata social sul ‘mercenario’ dell’account anonimo e segreto facebook Volla – Una Poltrona per 6 che scrisse il 14 giugno, non citando il nome del giornalista, che i giornaletti locali avrebbero ritagliato e cucito articoli per il centrosinistra locale, si spinge a sostenere testualmente: la penna è sempre la solita…… pennivendoli come prestigiatori … eccc.. ” (leggete il noioso post a fine articolo) . La sfortuna di Volla – Poltrona per 6 risulta essere il fatto che questa testata giornalistica è stata , presumibilmente, l’unica, che ha raccontato anche la campagna elettorale del centrosinistra, quindi, le accuse di pennivendoli potrebbe essere riferito allo scrivente: lo capiremo, eventualmente, in tribunale chiamando in causa chi si nasconde dietro questo account facebook che accusa uomini liberi e indipendenti in presunta sinergia con qualche agitato politico locale.

Il dato inquietante è questo: se all’interno di un serio dibattito politico e giornalistico di un territorio abbastanza complesso e delicato, spesso attenzionato anche dall’Antimafia, si concede spazio, spesso utilizzando il classico ‘ gioco di sponda’, ad un account segreto e anonimo si sta attivando un meccanismo perverso e pericoloso a danno del rispetto della democrazia e della trasparenza: capisaldi di una società corretta e civile.

13 GIUGNO MESSAGGIO DI PIPOLO AL DIRETTORE BUSIELLO SU WHATSAPP.

‘CHIAMALE SE VUOI COINCIDENZE’ 20 ORE DOPO LE ACCUSE DI SCRIVERE NOTIZIE FALSE E MENZOGNERE SU FACEBOOK ARRIVA LA’BASTONATA DI ‘VOLLA – UNA POLTRONA PER 6’