Volla. Raffele Ricciardi ‘vittima’ del progetto casalnuovese e Pasquale Di Marzo ‘tratta’ con Lino Donato per la presidenza del consiglio comunale: ecco i temi che ‘infiammano’ la campagna del ballottaggio

Volla (Na) – Finito il primo turno elettorale, subito si scende in campo per il ballottaggio, fissato per i prossimi 8 e 9 giugno 2025, utile a decidere chi tra Lino Donato (Centrodestra) e Giuliano Di Costanzo (Patto per Volla) sarà il nuovo sindaco di Volla . Però. c’è chi si sta ancora leccando le ferite: la prima vittima sacrificale del progetto ‘politico-colonizzatore’ messo in campo da Massimo Pelliccia, sindaco di Casalnuovo di Napoli, è stato l’ex consigliere comunale di Volla Raffaele Ricciardi, ‘fatto fuori’ precedentemente anche da candidato sindaco da ‘I Volontari del Cambiamento’, a poche ore dalla presentazione delle liste al comune, perchè Pasquale Di Marzo, il candidato sindaco poi indicato, avrebbe minacciato, in caso di scelta della leadership elettorale andava su Riccardi, di ritirare la lista Uniamo Volla. Raffaele Ricciardi, punta di diamante di Oblò per Volla, lista espressione diretta di Pelliccia, ha dovuto soccombere elettoralmente rispetto a Pasqualina Mastrogiacomo, arrivata prima in Oblò per Volla nel numero di preferenze, spegnendo ogni velleità di Ricciardi per il ritorno tra gli scranni del consiglio comunale di Volla. Il caso politico è chiaro: Ricciardi era il candidato sindaco della coalizione, non solo ha dovuto cedere il passo al funambolico Di Marzo, addirittura, sarebbe stato ‘tradito’ da una mancata applicazione certosina del ticket elettorale ‘Ricciardi – Mastrogiacomo’, da aggiungere che quest’ultima sarebbe imparentata con un tecnico che lavora al comune di Casalnuovo di Napoli , il cui sindaco è Massimo Pelliccia. Spesso la matematici aiuta…

Il caso politico clamoroso in atto è questo: ‘I Volontari del Cambiamento’ starebbero per chiedere un ulteriore e beffardo impegno elettorale a Raffaele Ricciardi per sostenere Lino Donato, e perchè, da nostre fonti, emergerebbe una trattativa politica tra il centrodestra e Pasquale Di Marzo, sul tavolo ci sarebbe la presidenza del consiglio comunale all’ex sindaco. Diversi interrogativi sorgono: come potrebbe e, soprattutto, con quale faccia, Pasquale Di Marzo darebbe indicazione ai suoi elettori di far votare Lino Donato quando, anche nel comizio di chiusura della ‘campagna elettorale, avrebbe sparato a zero su Donato dichiarando testualmente ‘amministrare un comune non è come amministrare un Caf’, riferendosi all’attiva professionale di Lino Donato? Da considerare, comunque, che il presidente del consiglio comunale resta la seconda carica istituzionale al comune e retribuita con lo stipendio di oltre 2.200€ mensili, mentre il consigliere comunale becca un gettone di presenza a consiglio comunale di appena 30€, quindi, di cosa si starebbe discutendo nelle trattative politiche tra i due schieramenti, visto che i programmi elettorali sono significativamente ed oggettivamente distanti?

Insomma, altra confusione e alle porte un’altra operazione aritmetica che aggiungerebbe qualche consenso ma che farebbe perdere visione e progettualità comune agli attori politici in campo.