I segretari generali nazionali Sergio Scalzo (COSAP) e Graziano Candeo (ANFEDIPOL) di due degli autorevoli sindacati della Polizia di Stato accendono il faro su una presunta attività speculativa dell’INPS rispetto ai maxiritardi dei pagamenti delle pensioni agli appartenenti della Polizia di Stato.
” Le Segreterie Nazionali ANFEDIPOL e COSAP – scrivono in una nota stampa Scalzo e Candeo – esprimono il proprio sgomento per le ultime notizie arrivate dall’Istituto per la Previdenza Sociale in merito alla liquidazione del TFS (Trattamento di fine servizio) da erogare agli operatori delle forze di polizia che vengono collocati in pensione. Sostanzialmente il lavoratore del comparto sicurezza che va in pensione, già sottoposto ad una normativa stringente rispetto agli ormai lunghi tempi di attesa per ricevere i soldi della propria liquidazione, dal 1° febbraio 2023 può avere la possibilità di accorciare questi tempi di attesa, tramite un ‘finanziamento’, chiedendo un’anticipazione della somma spettante e pagando un tasso di interesse dell’1,5% con conseguente iscrizione irrevocabile, a vita, al fondo INPS. Tale possibile modalità è stata confermata con la circolare Inps n.79 del 6 settembre 2023.
COSAP ED ANFEDIPOL: “NO AL FINANZIAMENTO CON INTERESSI PER RICEVERE IMMEDIATAMENTE DELLA NOSTRA LIUQUIDAZIONE. DICIAMO BASTA ALLE SPECULAZIONI! “Quando si dice che al peggio non c’è mai fine. – tuonano i vertici sindaci di COSAP ed ANFEDIPOL – Un’operazione in pieno stile speculativo che mal si addice ad un Istituto pubblico come l’INPS che – secondo recenti interviste comparse sugli organi di informazione pubblica – avrebbe i conti in ordine per pagare immediatamente le liquidazioni dei TFS. In pratica l’INPS, che detiene i soldi accantonati dai lavoratori anno dopo anno per l’intero arco della loro vita lavorativa, propone agli stessi un vero e proprio prestito per fare avere a questi ultimi i loro stessi soldi in anticipo rispetto alla normativa vigente e pagando degli interessi; insomma abbiamo davvero raggiunto l’apoteosi dell’assurdo. Nell’era del capitalismo assoluto, anche gli Istituti di credito privati possono fare dei profitti con le operazioni di anticipo delle liquidazioni dei lavoratori ma con un tasso annuo del 4,5%. Si tratta di modalità ‘speculative’ che provengono da una Istituzione Pubblica dello Stato e tutto ciò è insopportabile.”
COSAP ED ANFEDIPOL: ” LA POLITICA SI RIAPPROPRI DEL SUO RUOLO, INVOCHIAMO UNA NUOVA LEGGE CHE CONSENTE LA LIQUIDAZIONE DEL TFS ENTRO TRE MESI!”. “A questo punto – concludono Scalzo e Candeo – chiediamo con forza che la politica, riappropriandosi del proprio ruolo che le compete, faccia il proprio dovere chiedendo al Governo un intervento immediato per modificare l’attuale normativa che consenta a tutti i Dipendenti Pubblici del comparto Sicurezza di accedere al TFS entro 3 mesi da quando vanno in pensione, in ossequio a quanto previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale n.130 del 24/06/2023, che di fatto ha sancito che le procedure seguite finora per l’erogazione del TFS sono contrarie ai
principi costituzionali. Con un intervento da inserire nella legge finanziaria del 2024 si potrebbe coniugare gli equilibri di cassa dello Stato con la celerità dell’erogazione del TFS.
Basta prevedere la possibilità, al pari di chi accede al finanziamento bancario per l’anticipazione del TFS, di poter detrarre tutti gli interessi passivi sulla dichiarazione dei redditi dell’anno successivo e, allo stesso tempo, di consentire allo Stato di percepire interamente la tassazione immediata del 23% sul TFS, senza lo sconto dell’1,5% per ogni anno di ritardo nell’erogazione degli emolumenti.”
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