Sorrento.  36 appalti, ‘sotto osservazione’. Pm:  ‘sistema contaminato’. Figure centrali sindaco Coppola e il sensitivo

Sorrento (Na) – Mettono fine a una vera e propria “contaminazione del sistema burocratico” che presenta caratteristiche “simili a quelle delle consorterie criminali” gli arresti e le perquisizioni, eseguite dalla Guardia di Finanza che vedono tra i destinatari, tra gli altri, l’ex sindaco di Sorrento Massimo Coppola e un consigliere comunale dello stessa amministrazione, Vincenzo Sorrentino.

Lo ha detto il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, nel corso di una conferenza stampa indetta per illustrare l’operazione della Guardia di Finanza che oggi ha eseguito 16 arresti (11 in carcere e 5 ai domiciliari) disposti dal gip (il sindaco è in carcere dallo scorso maggio dopo l’arresto in flagranza).
A Coppola gli inquirenti contestano tutti e 14 i capi d’accusa e complessivamente sono 36 gli appalti finiti al centro delle indagini, per oltre 35 milioni di euro, tra fondi Pnrr e fondi Fesr.
 Figura centrale, oltre che il sindaco, ha spiegato il procuratore, “che incentivava gli appalti per ricavarne proventi”, è anche Raffaele Guida, noto anche come “Lello il sensitivo”, che si presentava come il vice sindaco e che interveniva nelle questioni dell’amministrazione comunale, anche politiche, pur non avendo di fatto nessun ruolo, ma per delega del primo cittadino.

L’arresto del sindaco di Sorrento in flagranza di reato, il 21 maggio scorso, “è frutto di una scelta dell’imprenditore che ha pagato” e che “era esasperato al punto di avere minacciato il suicidio”. Lo ha detto il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, nel corso di una conferenza stampa sull’operazione della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di 16 indagati, tra cui il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola. Questo imprenditore, ha spiegato Fragliasso nel corso dell’incontro con i giornalisti – cui hanno preso parte il colonnello Gennaro Pino, comandante del gruppo delle Fiamme gialle di Torre Annunziata, il generale Paolo Borrelli, comandante provinciale della Gdf di Napoli e il generale Alessandro Barbera, comandante regionale – si è rivolto alla procura “chiedendo di essere ricevuto subito, la sera stessa, perché non ce la faceva più, perché era esasperato dalle continue richieste e minacce del sindaco di Sorrento che pretendeva ulteriori somme di denaro”. Fragliasso ha quindi aggiunto che “alcuni degli imprenditori che hanno pagato tangenti al sindaco di Sorrento per aggiudicarsi appalti avrebbero pagato mazzette, sempre per il medesimo obiettivo, anche in altri comuni”. Il procuratore ha infatti detto che, al momento di trattare l’importo di una tangente, un imprenditore, senza formalizzarsi, ha spiegato di essere solito pagare un certo importo, lasciando così intendere di operare in questo modo anche in altri territori. La circostanza, ha spiegato il pm, è al centro di ulteriori approfondimenti investigativi e al momento c’è stretto riserbo sui comuni interessati dalle indagini.

Usavano sim migranti il sindaco di Sorrento e Lello il sensitivo 

 Il sindaco di Sorrento Massimo Coppola e colui che si presentava, ma senza averne l’incarico, come vice sindaco, Raffaele Guida, noto anche come “Lello il sensitivo”, utilizzavano telefoni cellulari dedicati, che chiamavano “canarini”, dotati di sim intestate ad extracomunitari, per parlare liberamente di appalti e tangenti. Lo ha reso noto il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, nel corso di una conferenza stampa indetta per illustrare l’operazione della Gdf su presunti illeciti nell’assegnazione degli appalti, che ha portato all’arresto di 16 indagati. Anche sulle utenze abituali i colloqui tra Coppola e Guida avevano spesso come tema principale l’assegnazione degli appalti, ma il colloquio in quei casi si svolgeva in maniera molto più criptica. Nell’ordinanza, ha spiegato il procuratore Fragliasso, il gip definisce le modalità adoperate dagli indagati per portare avanti i loro progetti, in particolare dall’ex sindaco Coppola e da Raffele Guida (che nelle intercettazioni si definiscono “fratelli”), “tipiche delle consorterie criminali”. Gli inquirenti hanno anche reso noto che Coppola intascava il 6-7 per cento, con punte del 10%, per ogni appalto e gli imprenditori intercettati nelle conversazioni fanno riferimento, senza remore, alle percentuali da versare agli amministratori pubblici. Gli arresti notificati oggi dalla Gdf nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti truccati a Sorrento sono stati emessi dal gip di Torre Annunziata, ha sottolineato Fragliasso, “senza interrogatori preventivi” per evitare “il pericolo di inquinamento delle prove”. Tra i destinatari delle misure cautelari figurano anche funzionari dell’amministrazione comunale di Sorrento che, ha spiegato il procuratore, “erano disponibili ad assecondare il sindaco nell’affidamento degli appalti” mentre i componenti delle commissioni aggiudicatrici erano “proni alle sollecitazioni del primo cittadino”.

Fonte: Ansa.it