Cercola (Na) – Oggi, 27 aprile 2024, ricorre il 43° anniversario del Sequestro Cirillo: un pezzo di storia della città vesuviana tenuto clamorosamente ‘segreto’ . Oggi al governo della città ritroviamo chi ha partecipato attivamente a quell’azione infame e violenta: un salto nel vuoto durato 43 anni, senza che sotto al Vesuvio si siano mai fatti i conti con questa vicenda tragica che resta ancora densa di misteri e di veleni.
Il 27 aprile 1981 alle ore 21:45 nel proprio garage di casa di via Cimaglia a Torre del Greco, l’assessore regionale Ciro Cirillo fu sequestrato da un commando di cinque appartenenti alle Brigate Rosse, capeggiati da Giovanni Senzani. Durante il conflitto a fuoco morirono l’agente di scorta brigadiere della Polizia di Stato Luigi Carbone e l’autista Mario Cancello, mentre venne gambizzato il segretario dell’allora assessore ai lavori pubblici campano, Ciro Fiorillo. Cirillo fu condotto in un appartamento del centro storico di Cercola al centralissimo corso Domenico Riccardi, di proprietà dei coniugi Pasquale Aprea. all’epoca dipendente dell’Ufficio del Registro di Genova in aspettativa e Maria Rosaria Perna, medico chirurgo. Proprio Pasquale Aprea ebbe un ruolo di rilievo nel sequestro in quanto, insieme a Senzani e Chiocchi, erano gli unici autorizzati agli interrogatori necessari per la raccolta dei segreti della Democrazia Cristiana dell’epoca, mai svelati, In cambio della liberazione Senzani chiese e ottenne la requisizione degli alloggi sfitti di Napoli (per sistemarvi i senzatetto), indennità per i terremotati, la pubblicazione dei comunicati e dei verbali a cui Cirillo si doveva sottomettere. Il 24 luglio 1981 Ciro Cirillo fu rilasciato in un palazzo abbandonato in via Stadera a Poggioreale. Il giorno prima le Brigate Rosse comunicarono la liberazione perché era stato pagato un riscatto di un miliardo e 450 milioni di lire «raccolti da amici», come sostenne lo stesso Cirillo. . Il pagamento del riscatto era avvenuto il 21 luglio sul tram per Centocelle a Roma ed era stato portato da un amico della famiglia proprietaria di una tv privata napoletana. L’intervento di Raffaele Cutolo e dei Servizi Segreti come le voci di altri soldi ai brigatisti restano un mistero mai svelato.
Pasquale Aprea, ex brigatista rosso e pentito, carceriere di Ciro Cirillo, sposato con Maria Rosaria Perna, è di fatto l’ideologo politico dell’attuale governo della città di Cercola, che vede sindaco il suo nipote acquisito Biagio Rossi, quest’ultimo ha condiviso un percorso politico tratteggiato in venti anni da Aprea: iniziarono – 2002 – con la lista civica Giovani Per, poi passarono – 2013 – al Partito Democratico ed oggi – 2024 – hanno fondato Uniamoci per Cercola. Biagio Rossi è stato fedelissimo allo zio, condividendo idee ed azioni politiche che li hanno condotti nel maggio del 2024 alla guida della città di Cercola. Pasquale Aprea, attualmente politico cinico e visionario, ha avuto un’abilità impressionante nel mettere insieme berlusconiani, area di Luigi Cesaro, parliamo dell’attuale presidente del consiglio comunale Giorgio Esposito, senza, però, dimenticarsi di imbarcarsi comunisti di vecchia ora, ovvero Mario Paudice che dichiarò, in un recente consiglio comunale, che sarebbe stato orgoglioso se avesse avuto un fratello della tempra di Aprea. Insomma, Pasquale Aprea ha creato una coalizione eterogenea e senza una visione seria della gestione del comune, però, sbancando alle elezioni comunali annunciando un cambiamento epocale della politica locale, in verità, chi vi scrive ha rivisto , nel corso della campagna elettorale, tanti proclami fatti all’epoca da altre organizzazioni: più forza ai giovani, alle donne, al sociale, ecc… invece, nulla. Anche Giusy Aprea, figlia di Pasquale Aprea e Maria Rosaria Perna, siede in consiglio comunale, a sostegno del cugino – sindaco Biagio Rossi. Pasquale Aprea, oltre che delegato di lista di Uniamoci per Cercola, lista civica che esprime 4 degli otto consiglieri di maggioranza, di fatto risulta essere il segretario politico della coalizione: presentissimo in prima fila ai consigli comunali e al Municipio nei momenti più critici della fase di amministrazione.. Pasquale Aprea è stato anche fondatore della cooperativa sociale Elios, aggiudicataria negli ultimi trent’anni di tanti appalti nel sociale. Pasquale Aprea nel 1992 beneficiò del rapido perdono di Cirillo, molto stimolato dai magistrati napoletani ed ottenne la grazia del presidente della Repubblica Francesco Cossiga. I misteri di quegli interrogatori a Cirillo rilasciati ai carcerieri durante la prigionia in quel di Cercola non furono mai svelati, le bobine di registrazione sparirono. Anche altri cercolesi ebbero diversi ruoli in questa vicenda vergognosa della storia della città di Cercola. .