Centro di produzione TV Rai Napoli, presentato progetto di riqualificazione

È stato presentato questa mattina il progetto di riqualificazione del Centro di Produzione di Napoli, reso possibile grazie ad un finanziamento della Regione Campania che integra l’investimento aziendale sul Centro di produzione della Campania, recentemente approvato nel piano immobiliare. 
Il finanziamento fa riferimento alla realizzazione di opere strutturali per il consolidamento di locali adibiti ad attività con finalità di pubblica utilità su strutture che abbiano valenza culturale. 

L’intervento di riqualificazione del CPTV della Campania sarà finalizzato non solo a migliorare la primaria attività di produzione televisiva e radiofonica, ma anche a garantire un maggior grado di sicurezza, un incremento di servizi da offrire al territorio ed una migliore accessibilità alle aree interne ed alle platee. Soluzioni architettoniche che garantiranno il rispetto dei diritti sociali, puntando anche alla riduzione delle diseguaglianze, assicurando, agevolando e semplificando l’accesso ai luoghi nel rispetto dei principi di pari opportunità. 
Aspetto fondamentale sarà quello dedicato alla prevenzione rispetto ai rischi idrogeologici e sismici mediante un sistema capillare di monitoraggio e controllo delle strutture, rafforzando la sostenibilità attraverso la riqualificazione e l’efficientamento energetico. 

Non mancherà il capitolo dell’innovazione tecnologica che permetterà al Centro di Produzione di Napoli di essere più che mai all’avanguardia.
“Quella di oggi – dice l’Amministratore Delegato Rai, Giampaolo Rossi – è una giornata importante per la città di Napoli e per il nostro Centro di Produzione, che rappresenta la più grande industria audiovisiva del territorio ed è simbolo del forte legame fra la Rai e la Regione Campania, come testimonia anche la scelta ripetuta di ambientare proprio a Napoli l’evento di presentazione dei nostri palinsesti. Il Piano Immobiliare – che è parte del Piano Industriale approvato e già avviato – disegna una Rai più flessibile, digitale e orientata al futuro. Le azioni che stiamo portando avanti ci permettono di affrontare un mercato radicalmente diverso nonché le grandi sfide della digitalizzazione, garantendo la stabilità economica dell’azienda, valorizzando il nostro capitale umano di professionalità ed esperienza e rafforzando la missione di Servizio Pubblico. Stiamo lavorando per consolidare la centralità dell’Azienda nell’industria audiovisiva italiana e internazionale, coniugando crescita e sviluppo con obiettivi di sostenibilità sociale e ambientale così da proiettarci con visione e coraggio nel futuro”.

“La riqualificazione del Centro di Produzione di Napoli – aggiunge il Direttore Generale Roberto Sergio – è il simbolo di un servizio pubblico che affronta con convinzione e consapevolezza le sfide produttive e di innovazione tecnologica che lo attendono sul territorio e nell’intero sistema Paese, come “motore” di un racconto che sia capace di parlare tutti i linguaggi della contemporaneità. Ma è anche testimonianza di una Rai che non dimentica le proprie radici e porta con sé il bagaglio di “saperi”, costruito nei decenni. E proprio in questo senso credo che il restauro e il recupero del grande organo dell’Auditorium di Napoli, il più grande organo non liturgico d’Europa – costruito negli anni Sessanta dalla ditta Tamburini su progetto del maestro Fernando Germani – sia fortemente simbolico di questo passato che ci accompagna al futuro. Un futuro che – a breve – ci vedrà di nuovo a Napoli per presentare i palinsesti del prossimo autunno e, a ottobre, per portare qui il meglio delle produzioni tv, radio e digital con il Prix Italia”.
Il Centro di Produzione della RAI di Napoli che è stato progettato nel 1958 dagli architetti De Renzi, De Martino e Contigiani, ed occupa un’area di circa 18.400 mq, inaugurato il 7 marzo 1963 alla presenza del Presidente della Repubblica Antonio Segni, rimane un notevole esempio di architettura moderna, che si articola in cinque nuclei, che comprendono studi di produzione televisiva e studi di produzione radiofonica oltre al grande Auditorium, all’edificio Multimediale, che ospita gli uffici amministrativi e gli ambienti destinati alla redazione giornalistica, l’archivio sonoro della canzone napoletana e la Teca aperta.