Si è spento Eugenio Scafari, fondatore de La Repubblica

Lutto nel mondo del giornalismo: è morto a 98 anni Eugenio Scalfari. Scalfari. Scalfari è stato uno dei maggiori esponenti del giornalismo italiano ed era nato a Civitavecchia il 6 aprile 1924. Dal 1968 al 1972 è stato membro della Camera dei Deputati. A lui si deve la fondazione del quotidiano La Repubblica ed è stato fra i fondatori del settimanale L’Espresso. “Ciao Eugenio, un secolo di giornalismo e passione civile”, si legge in un tweet di Ezio Mauro, ex direttore del quotidiano La Repubblica.

Nato a Civitavecchia il 6 aprile del 1924, Scalfari è stato il primo direttore-manager dell’editoria italiana, padre di due ‘creature’: oltre a La Repubblica, anche L’Espresso. Entrambe nate dal nulla, ma che in pochi anni non solo hanno raggiunto i vertici della diffusione e lasciato un’impronta indelebile. Dopo la giovinezza a Sanremo, dove al liceo classico ebbe come compagno di banco Italo Calvino, inizia a scrivere su alcune riviste fasciste, per venire poi espulso in quanto ritenuto un imboscato. Nei primi anni ’50 inizia con il Mondò di Pannunzio e l’Europeo di Arrigo Benedetti.

Nel ’55 con quest’ultimo fonda L’Espresso, primo settimanale italiano d’inchiesta. Scalfari vi lavora nella doppia veste di direttore amministrativo e collaboratore per l’economia. E quando Benedetti gli lascia il timone nel ’62, diventa il primo direttore-manager italiano, una figura all’epoca assolutamente inedita per l’Italia. Questo doppio ruolo sarà poi anche uno dei fattori del successo di Repubblica. Negli ultimi anni dopo una lunghissima carriera al timone del giornale, si è dedicato soprattutto alla scrittura, anche con un’autobiografia uscita per i suoi 90 anni nel 2014 allegata al quotidiano.

Nel suo primo romanzo Il labirinto, uscito nel ’98, erano il rapporto tra sentimenti e ragione, il ruolo che il pensiero esercita nella quotidiana esistenza dell’uomo, il contrasto tra aspirazioni profonde e realtà i temi al centro della sua riflessione, sviluppata poi ancora in L’uomo che credeva in Dio; Per l’alto mare aperto; Scuote l’anima mia Eros; La passione dell’etica; L’amore, la sfida, il destino. A un suo intervento su fede e laicità, lui che da sempre si dichiara ateo, rispose papa Francesco, con una lettera a Repubblica pubblicata l’11 settembre del 2014. L’incontro diventa un libro nel 2019: Il Dio unico e la società moderna. Incontri con Papa Francesco e il Cardinale Carlo Maria Martini.