Napoli. Mense scolastiche, “Osservatorio dei genitori” sui pasti distribuiti. La “Vegezio” chiarisce ai nostri taccuini alcuni aspetti interessanti

Napoli – Durante la scorsa settimana è scoppiata grande polemica con tanto di segnalazioni agli organi competenti circa la distribuzione dei pasti all’interno delle scuole. Soprattutto dopo la diffusione in rete di un video e di alcune foto, tanti genitori hanno manifestato la propria apprensione ed, in alcuni casi, hanno avanzato ai rappresentanti di riferimento la volontà di optare per il ritiro dei figli dal “tempo prolungato”, al fine di sentirsi più sereni.

Abbiamo, pertanto, incontrato una delle aziende che si occupa della preparazione e distribuzione dei pasti nelle scuole cittadine, la ditta “Vegezio”, con sede in Napoli.

Tale azienda per l’anno scolastico in corso distribuisce alle scuole della prima municipalità Chiaia- San Ferdinando- Posillipo.

Accolti in sede, abbiamo visitato i vari locali e, nel rispetto delle norme di igiene, abbiamo osservato alcuni momenti della preparazione del menù giornaliero destinato ai più piccoli.

Ai nostri microfoni il dott. Valerio Vegezio, referente del coordinamento operativo aziendale ed il dott. Raffaele Robertiello, tecnologo alimentare, addetto al controllo della qualità.

  • “Nei giorni scorsi in tanti abbiamo visto i video diffusi in rete che hanno allertato i genitori circa i pasti consumanti dai bambini nelle scuole, qual è la sua riflessione in merito?”
  • “La mia riflessione” – afferma il dott. Vegezio“verte innanzitutto sul fatto che i social rappresentano uno strumento utile ma talvolta molto rischioso. Siamo un’azienda favorevole al confronto, tanto è che quotidianamente cerchiamo di rispondere alle domande di coloro i quali ci contattano anche attraverso la nostra pagina facebook. Nonostante il materiale diffuso in questo caso non ci coinvolgeva direttamente, siamo rimasti basiti e sconcertati dalle scene a cui abbiamo assistito. Riteniamo che chi scrive o posta filmati debba conoscere i contenuti che sta divulgando e, nel caso delle mense, debba quanto meno informarsi circa il capitolato d’appalto e leggere le tabelle merceologiche per poter ricorrere agli addetti competenti nel caso ci siano situazioni anomale, evitando azioni che, tra le altre cose, servono poco a chiarire la situazione e magari lasciano sprovvisti in quel momento i bambini”.
  • “Alcune mamme hanno espresso, in quell’occasione, esasperazione per una situazione ripetuta già nei giorni scorsi e che, nonostante le lamentele non hanno visto migliorare, sia in termini di qualità del cibo, sia in merito alle quantità delle porzioni. Quali sono le modalità di distribuzione?”. –  
  • Le scuole” – asserisce il tecnologo Raffaele Robertiello – “non hanno tutte la medesima modalità di distribuzione; ci sono istituti che optano per la consegna di pasti già in vaschette monoporzione sigillate ed altri che prevedono il cosiddetto “scodellamento” direttamente all’interno del plesso scolastico. Il cibo viene porzionato in contenitori in acciaio inox totalmente inerte e chiusi con coperchi dello stesso materiale che permette il mantenimento della temperatura ma, al tempo stesso, la fuoriuscita di una minima parte di calore per non far creare pressione che potrebbe cuocere ulteriormente la pasta. Gli stessi contenitori vengono poi riposti nei cosiddetti polibox (recipienti in polipropilene) e chiusi immediatamente fino alla consegna. Detto ciò, mi sento di suggerire ai genitori di verificare attraverso gli esponenti della commissione mensa, ciò che i propri figli consumano senza ricorrere a forme di controlli “autogestiti”.Inoltre consiglio loro” – continua – “di dare un’occhiata alle linee guida del Ministero della Salute che ha dato disposizioni molto rigide sia al Comune di Napoli sia alla Regione Campania, sostenendo che siamo tra le regioni che stanno registrando, specie negli ultimi anni, maggiore incidenza relativa a problematiche di obesità infantile.”
  • “Sono state sollevate critiche negative un po’ in tutte le scuole, a prescindere dalla mensa di appartenenza per la famosa LASAGNA DI ZUCCA. Tanti bambini hanno lamentato che la sfoglia fosse troppo sottile, in alcuni casi dura e la zucca difficile sia a vederla che a gustarla. Cosa può dire in merito?”.
  • “Effettivamente quello della lasagna di zucca non è stato il nostro giorno migliore” – racconta il Sig. Valerio Vegezio – “Io stesso mi sono confrontato con lo chef della mia azienda e sicuramente, non appena vi sarà occasione di incontro anche con il S.I.A.N. che ci segue da anni, proveremo a chiedere la sostituzione della lasagna di zucca con una pietanza più gradevole al palato dei bambini, sempre seguendo le linee guida ed i valori nutrizionali di riferimento.”

Alla luce di questo incontro, auspichiamo che in ogni scuola del territorio cittadino venga svolto tutto quanto possa garantire la buona nutrizione dei più piccoli, seguendo le norme vigenti ma sulla base, innanzitutto, di una grande deontologia professionale. I bambini nella scuola vivono gran parte della loro giornata e la refezione scolastica rappresenta un importante momento ai fini dell’apporto di nutrienti, dell’aggregazione e della socialità.