Cercola.  Crisi di governo. I dinosauri non vogliono  mollare, il sindaco Fiengo pure: ma non c’è l’accordo con i dissidenti

Cercola (Na) – A venti giorni ( proprio domani n.d.r.) dall’apertura della crisi di governo comunale il sindaco Vincenzo Fiengo e l’intero consiglio comunale non si degnano di dare spiegazioni alla città di quanto sta accadendo al Municipio e non si vede una soluzione seria rispetto alla nomina di un nuovo esecutivo.

Nelle ultime ore è stata avanzata un propostapolitica, sembra direttamente dal vicesindaco azzerato Vincenzo Barone, ai 5 consiglieri comunali dissidenti ( Antonio Forte, Domenico Busiello, Santolo Esposito, Giuseppe Romano e Luigi Sorrentino): una maggioranza consiliare a 11 , composta soltanto da tre dissidenti, ossia Luigi Sorrentino, Giuseppe Romano e Santolo Esposito con l’esclusione di Antonio Forte e Domenico Busiello. Quest’ultimi due, avrebbero detto Barone e suoi emissarti, che rientrebbero in maggioranza tra qualche mesi, al solo scopo di accontentare i malpancisti Liberato Terracciano Antonio Tammaro – segretario del PD – e Giuseppe Gallo, quest’ultimo ormai entrato nell’agone politico per giocarsi un’altra chance da candidato sindaco al posto del disperato Vincenzo Barone. Tutto rimarrebbe immutato, i dissidenti riconfermerebbero il solo assessore Grazia Esposito, quindi, tutta la pressione politica esercitata in questi mesi, con tanto di crisi ufficializzata dall’azzeramento degli assessori, verrebbe vanificata per riaffermare la leadership storica dei dinosauri politici cercolesi (Luigi Di Dato, Vincenzo Barone, Giuseppe Gallo e Liberato Terracciano“. Mentre aspettadi confermare lo stipendio mensile il sindaco Fiengo, l’autentico protagonista del disastro al Municipio sotto il profilo politico economico e morale: dove spicca ancora la vergogna concorsopoli cercolese ed il comune mandato quasi in dissesto finanziario.

Il tam tam in città parlerebbe di un Vincenzo Barone ringalluzzito da una presunta approvazione regionale del SIAD, ossia del piano urbanistico commerciale. Ma l’euforia del Barone cozzerà, in tutta probabilità, con la praticità dei suoi grandi elettori imprenditori del settore commercio, i quali si troveranno di fronte ancora al vincolo Maglione del PRG vigente, relativamente al limite dei 250 metri quadrati di superficie da non superare per le attività commerciali. Limite modificabile solo con una variante puntuale al PRG vigente o con una previsione precisa nel nuovo PUC: a proposito in quale cassetto è stato stipato?

L’etica pubblica e il voto popolare devastati, ancora una volta, dai dinosauri politici locali che non vogliono mollare la poltrona insieme ad un evanescente , ma disastroso, sindaco Fiengo.