Cercola. 7 consiglieri comunali assenteisti, Visone (M5S) chiede  l’avvio della decadenza dei “furbetti della prima convocazione”. Sotto procedura anche il sindaco Biagio Rossi e Giorgio Esposito

Cercola (Na) 7 consiglieri comunali, tra i quali il sindaco Biagio Rossi e Giorgio Esposito, attuale presidente del consiglio comunale, rischiano la permanenza nel parlamentino locale per le reiterate assenze alle sedute in prima convocazione del consiglio comunale. La richiesta di avvio del procedimento è stata avanzata dal consigliere comunale di opposizione Angelo Visone del Movimento Cinque Stelle che ha inviato alla Prefettura di Napoli ed alla Presidenza Consiliare di Cercola una richiesta di avvio del procedimento di decadenza per sette consiglieri comunali che si sono assentati in più di tre sedute di consiglio comunale: comportamento punito, ove le assenze non sono giustificate in modo credibile e serio, con l’esclusione dal consiglio comunale ai sensi dell’art. 27 del vigente Statuto del comune di Cercola. Ecco I coinvolti: assenti in quattro sedute consecutive i consiglieri comunali di maggioranza Fabio Miracolo (Free Cercola); Santolo Esposito (Uniamoci per Cercola), Manuela Forte (Uniamoci per Cercola) e il vicepresidente del consiglio comunale Mario Paudice (Liberi e Forti); tre assenze consecutive, invece, le hanno registrate il sindaco Biagio Rossi, il presidente del consiglio comunale Giorgio Esposito e il consigliere comunale Pasquale Esposito (Fare X Cercola). Gli addetti ai lavori aspettano le dimissioni di Giorgio Esposito perchè la sua parzialità nel condurre le attività del consiglio comunale creano il blocco di una serena attività dell’organo che accoglie i rappresentanti del popolo sovrano.

ORA COSA ACCADE. ECCO IL PROCEDIMENTO. Ai sensi dell’art.27 dello Statuto del comune di Cercola il presidente del consiglio comunale, in questo caso non può essere Giorgio Esposito – quello in carica – e neanche il vicepresidente Mario Paudice perchè anche entrambi sono sotto procedimento di decadenza, potere, invece, a carico di Pasquale Sannino del Partito Democratico, in qualità di secondo vicepresidente del consiglio comunale, deputato ad avviare il procedimento di decadenza, entro dieci giorni convoca il consigliere comunale assenteista, acquisendo e verbalizzando le giustificazioni. In seguito si nomina una commissione ad hoc rappresentata da quattro consiglieri comunali: due di maggioranza e due di opposizione. Tale commissione speciale preparerà , poi, una proposta eventuale di decadenza da sottoporre all’approvazione del consiglio comunale: la procedura si concluderà nel periodo di almeno un mese.

I furbetti della prima convocazione sono caduti in fallo in quanto lo Statuto Comunale di Cercola che si regge sui dispositivi del Testo Unico degli Enti Locale tende a cristallizzare una serietà di atteggiamento istituzionale volto al rispetto del voto popolare ed alla sacra composizione del consiglio comunale. La sanzione della decadenza serve ad arginare la deriva politica determinata, in questo caso, da un improvviso venir meno della maggioranza consiliare a sostegno del sindaco Biagio Rossi almeno in prima convocazione, determinatasi dall’abbandono di due consiglieri comunali – Angelo Visone e Salvatore Grillo – già nei primi mesi della consilatura: fatto politico che determina l’impossibilità di raggiungere il numero legale – 9 consiglieri comunali, escluso il sindaco – per la validità delle sedute pubbliche in prima convocazione. Al fine di aggirare furbescamente questo impiccio numerico, acuito da un’azione di legittima lotta politica delle opposizioni consiliari che hanno fatto intendere alla città che Rossi non ha più una maggioranza, almeno nelle prime convocazioni, ha ‘costretto’ la Coalizione Arlecchina di andare sempre in seconda convocazione. La stessa area politica ha dimostrato una reale incapacità a ricoprire funzioni istituzionali non accorgendosi delle norme statutarie che puniscono i furbetti dell’assenza in prima convocazione’: carta costituzionale cercolese che sanziona con la decadenza le assenze non giustificate dei consiglieri comunali.

IL VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE MARIO PAUDICE RISCHIA DUE PROCEDURE DI DECADENZA! INCREDIBILE A CERCOLA! Il caso di Mario Paudice riveste ormai una connotazione grottesca e delirante che sta imbarazzando la città di Cercola. Primo caso nella storia del comune di Cercola, tra l’altro, dubitiamo fortemente che ci siano altri simili nella storia di altri comuni italiani, Mario Paudice nei prossimi giorni, presumibilmente, si troverà a fronteggiare due procedure di decadenza: questa relativa alle assenze seriali in prima convocazione e l’altra relativa all’abuso edilizio commesso al Parco Edilfutura in qualità di condomino di un posto auto trasformato in garage, tutt’ora abusivo, non ripristinato lo stato dei luoghi e tantomeno pagata la sanzione pecuniaria per l’abuso, in verità, il capo dell’UTC pare che abbia contattato un legale (perchè come ha fatto fino adesso?) per quantificare le sanzioni da irrogare per i 1.400 mq di abuso edilizio nel fortino elettorale del comunista che fu. Perchè non regala meno imbarazzi alla città e si dimette? Cosa lo tiene incollata alla poltrona?