Cercola.  Attività commerciale abusiva al Centro Sociale Edifutura, atti gravi tirati fuori in consiglio comunale. L’assessore Belprato si dichiara inesperta

Cercola (Na) “La struttura non poteva essere consegnata al Centro di Cura per il Linfedema il 12 ottobre, si dovevano attendere i dieci giorni dalla pubblicazione della delibera di Giunta Municipale”, ecco quanto certifica in modo inequivocabile, durante la seduta consiliare del 6/7 novembre, il segretario generale Valentina Santini in risposta al consigliere comunale Salvatore Grillo su una domanda diretta relativamente alla mancata presenza della votazione di immediata eseguibilità della delibera di Giunta Municipale n.21/2023 che ha concesso irregolarmente l’utilizzo del Centro Sociale Edifutura al Centro di Cura del Linfedema per un’attività commerciale, ossia lo svolgimento dei corsi di formazione a pagamento per medici fisiatri e fisioterapisti, che per la sola partecipazione hanno pagato 1.200€ cadauno, più di trenta i partecipanti. La Delibera di Giunta succitata è stata approvata il 12 ottobre e pubblicata all’albo pretorio del sito ufficiale del comune di Cercola il 19 ottobre, quindi, l’immobile doveva essere consegnato soltanto il 30 ottobre, invece, è stato consegnato irregolarmente il 13 ottobre consentendo l’utilizzo per i giorni 13,14,15, 27,28 e 29 ottobre. Salvatore Grillo ha spiegato in modo chiaro che la facoltà di concedere tale bene in utilizzo era di competenza dei responsabili di servizio in quanto la disciplina di concessione dell’utilizzo e della destinazione dell’immobile è disciplinato dal nuovo Regolamento dei Beni Comuni. Non poteva essere concesso dalla Giunta Municipale, anzi, in assenza di regolamento ( non è il caso del comune di Cercola) la competenza andava al consiglio comunale e non all’organo esecutivo.

CONVEZIONE FIRMATA CLAMOROSAMENTE DAL SINDACO ROSSI. IL TECNICO D’ALESSANDRO CERTIFICA L’ATTIVITA’ COMMERCIALE DEL CENTRO PER IL LINFEDEMA, Da un attento accesso agli atti attivato da Angelo Visone, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, sono emersi dei documenti che determinano le palesi irregolarità contenute nelle procedure di concessione per l’utilizzo del Centro Edilfutura a questo associazione sanitaria. In primo luogo, il pentastellato Visone riporta a conoscenza pubblica di un passaggio contenuto in una nota del capo dell’Utc Lorenzo D’Alessandro riguardanti la risposta fornita all’assessore Simona Belprato che ha chiesto in queste settimane la valutazione economica di un fitto per l’immobile sociale, alchè, viene citato testualmente il passaggio di questa nota: “Non essendo codificata espressamente la funzione in esame (centro sociale) e vista la richiesta di utilizzo , ovvero per un’attività di formazione, lo scrivente ha individuato la stessa come una funzione commerciale (visto che la società erogherà un servizio a pagamento).” Quindi, il capo dell’Utc, anche responsabile al servizio al patrimonio, sostiene che è un’attività commerciale che cozza con l’art.77 del regolamento comunale dei beni disponibili del comune, richiamato nella Giunta Municipale e nella convenzione con il Centro di Cura linfedema, dispone testualmente: “ART.77 : sono stai censiti i beni indisponibili del comune da concedere con le specifiche funzioni – finalità non commerciali. Proprio il centro sociale Edilfutura da regolamento rientra in questi beni comunali indisponibili.”Facciamo ordine: ,il sindaco Biagio Rossi, gli assessori e Lorenzo D’Alessandro, responsabile ufficio patrimonio che ha quantificato, in base alle tabella Omi la tariffa che deve incassare il comune per l’utilizzo all’associazione del Vomero, consentono attività commerciali, da loro certificate e recepite, in un immobile comunale dove sono palesemente vietate. Davvero incredibile. Il consigliere Visone, inoltre, finalmente, porta a conoscenza la convenzione sottoscritta tra il centro di cura per il Linfedema e il comune di Cercola, clamorosamente è firmata lo stesso 12 ottobre dal sindaco Biagio Rossi per conto del Comune: come è possibile? Il segretario generale Valentini Santini, interrogato dai consiglieri comunali, afferma che ciò è possibile perchè la parte politica può assumersi la responsabilità degli atti, lo stesso segretario, comunque, sostiene ancora che D’Alessandro ha concesso parere tecnico favorevole alla delibera, però, non compare nella pubblicazione della delibera la firma digitale dello stesso. Il segretario generale Santini ha parlato di un invio della proposta di delibera e della convenzione al suo recapito certificato dallo stesso D’Alessandro. Alcuni interrogativi inquietanti ce li poniamo: D’Alessandro prima certifica che l’attività di formazione è commerciale e poi fornisce il parere favorevole all’utilizzo nel centro sociale vietato dal regolamento comunale? E perchè Lorenzo D’Alessandro in presenza di questa attività istruttoria e di parere favorevole – quanto sostenuto dal segretario generale – non firma la convenzione? Cosa sta succedendo al comune? Ricordiamo che Lorenzo D’Alessandro è il responsabile unico del procedimento di affidamento in concessione del complesso sportivo di Caravita, bene dal valore di oltre 30 milioni di euro affidato senza i requisiti tecnico professionali dei vincitori della gara d’appalto.

L’ASSESSORE BELPRATO: “SIAMO INESPERTI, ABBIAMO COMMESSO ERRORI”. “Abbiamo fatto degli errori frutti dell’inesperienza”, ecco quanto ha riferito in consiglio comunale l’assessore Simona Belprato, delegata al Patrimonio, che compare inopportunamente negli atti della fase gestionale relativa alla concessione dell’utilizzo del centro sociale Edilfutura che coniugata alla stessa attività invasiva della fase gestionale della Biblioteca Siani fa emergere delle preoccupazioni molto serie sul fronte della credibile e regolare concessione a terzi del patrimonio comunale. La linea durissima della Belprato, fiduciaria diretta del sindaco Rossi per il Patrimonio comunale, su una procedura gestionale già conclusa da una legittima procedura ad evidenza pubblica per la cogestione a privati della Biblioteca Giancarlo Siani di Caravita fa da contraltare ad una linea morbida adottata nei confronti dell’utilizzo commerciale irregolare al Centro Sociale Edilfutura destinato principalmente a luogo di aggregazione per gli anziani. Ovviamente, il mea culpa per difetto di esperienza dell’assessore Simona Belprato sarebbe stato credibile se il metro di errore commesso nelle azioni amministrative fosse univoco, invece, Simona Belprato ha invaso le fasi gestionali inopportunamente, e probabilmente, in difetto di buon senso e coerenza istituzionale ed in particolare, in poche settimane sta negando i diritti dei giovani ad avere una biblioteca aperta ed inclusiva e agli stessi anziani di tutta Cercola di vedere aperto ed inclusivo il centro sociale per gli anziani. Tutto ciò accade sotto lo sguardo volutamente disattento del sindaco Biagio Rossi che paga , oltre per i suoi errori politici ed amministrativi, anche per la scelta dei componenti sbagliati nella Giunta Municipale.

Agli atti del consiglio comunale è mancato anche il verbale di consegna dell’immobile al Centro di Cura del Linfedema, invece, il segretario generale Valentina Santini , in una nota inviata al responsabile del servizio cultura e letta in consiglio comunale dall’assessore Belprato, criticava anche l’assenza di un verbale di consegna dell’immobile della Biblioteca Siani agli afffidatari. Come si può pretendere un verbale di consegna agli affidatari della cogestione della Biblioteca Siani che non ne sono ancora venuti in possesso e , invece, un immobile già consegnato, come il centro sociale Edilfutura, non esiste un verbale di consegna? Perchè questi due pesi e due misure?

E’ tutto dal Terzo Mondo della trasparenza e della democrazia: dove la maggioranza consiliare ha come esempio di vita e di amicizia un brigatista rosso che fu.