Cercola. Due “non maggioranze” per il sindaco Fiengo. La Grande Accozzaglia starebbe per scaricarlo. Precipita la crisi politica

Cercola (Na) – A 15 giorni dall’azzeramento della Giunta Municipale il sindaco Vincenzo Fiengo non ha ancora nominato i nuovi assessori, condizione istituzionale che sta paralizzando ulteriormente l’attività quotidiana della macchina amministrativa comunale. Due le strade segnate per la fascia tricolore: nominare la giunta di minoranza con gli scissionisti a cinque teste oppure la riproposizione di un esecutivo, sempre di minoranza, con i dinosauri de La Grande Accozzaglia ( sempre se accettano il ritorno della pecorella smarrita). Le dimissioni di Fiengo non sono quotate nella borsa politica cercolese, il Sindaco in carica ha dimostrato un attaccamento patologico alla poltrona.

La crisi politica è di difficile soluzione, ad oggi nello scacchiere consiliare il sindaco Vincenzo Fiengo, causa il “geniale” ammutinamento dei suoi assessori, si trova al cospetto di due non maggioranze ( di sette consiglieri comunali, la maggioranza assoluta è a nove) e non possono fondersi tra loro: una “non maggioranza” rappresentata dai cinque scissionisti di maggioranza (Luigi Sorrentino, Santolo Esposito , Giuseppe Romano, Antonio Forte e Domenico Busiello), ai quali si aggiunge Fabiana Roffo del PSI, appena reduce del tradimento politico inferto a Luigi DI Dato, ed ovviamente lo stesso Vincenzo Fiengo; la seconda non maggioranza sarebbe rappresentata da quel che resta de La Grande Accozzaglia, ovvero dai consiglieri comunali dell’area di Giuseppe Gallo, Riccardo Meandro e Maria Rosaria Donnarumma; il comunista del terzo millennio cercolese Marco Picardi, facente capo all’ex assessore Liberato Terracciano; il segretario del PD Antonio Tammaro; il presidente del consiglio comunale Salvatore Carrotta, in aggiunta ovviamente Fabiana Roffo, che seguirebbe Fiengoi, ovunque e comunque, anche in quest’altra non maggioranza.

SCISSIONISTI A CINQUE TESTE CHIEDONO TRE ASSESSORI E NESSUN DINOSAURO IN MAGGIORANZA. Il sindaco Fiengo, in soldoni, se accettasse le richieste politiche avanzate dagli scissionisti, ovvero tre assessori ( tra i quali quelli dei lavori pubblici) e nessun dinosauro in maggioranza si troverebbe con sette consiglieri comunali, ai quali si potrebbe aggiungere il “ballerino” Carrotta, comunque legato al sindaco e sarebbe pronto a tradire La Grande Accozzaglia. Anche con Carrotta non raggiungerebbe la maggioranza a nove per governare, tale aggregazione consiliare avrebbe bisogno di un appoggio esterno – astensioni ed assenze pilotate – individuabili nei consiglieri di minoranza Biagio Rossi e Giorgio Esposito, gli unici, che in un certo modo, potrebbero avere interessi diretti ed indiretti affinchè questo governo comunale vada avanti, in barba al rispetto del voto popolare.

LA GRANDE ACCOZZAGLIA STAREBBE PER RIPUDIARE IL “TRADITORE” FIENGO. Insistenti voci dal territorio confermano un posizionamento critico nei confronti del sindaco Vincenzo Fiengo da parte dei dinosauri Giuseppe Gallo ( l’inventore di Fiengo Sindaco), Luigi Di Dato, Liberato Terracciano e Vincenzo Barone: la fuga in avanti verso la costruzione di un governo comunale senza i dinosauri locali, poi arenato dal brutale conteggio dei numeri consiliari, ha , di fatto, messo il sindaco Fiengo fuori da un futuro prossimo nel centrosinistra proiettato verso le elezioni comunali della primavera del 2023.

Vincenzo Barone, azzerato vicesindaco con delega ai lavori pubblici, starebbe per praticare l’unica strada percorribile per confermare la sua candidatura a sindaco nel centrosinistra locale, ossia quella di prendere oggi le distanze dal sindaco Fiengo che lo ha dato in pasto agli scinissionisti dimmaggioranza, visto cher era una richiesta precisa di quest’area che si sta affermando numericamente in consiglio comunale. Il nostro giornale ha prove inconfutabili di questa richiesta.

In attesa che il politicantesimo faccia i propri conti al Municipio servizi e uomini sono al collasso.