Cercola. Scuola, all’IC CUSTRA  il pasto lo devono preparare i genitori. Il comune ha sospeso la mensa da due anni

Cercola (Na) – La pandemia ha insegnato sicuramente l’arte dell’improvvisazione. Ne sanno qualcosa i genitori dei ragazzi in età scolare dove l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Positivo, contatto di positivo, Dad, Did, quarantena: ecco alcuni degli imprevisti da gestire quotidianamente. Ma ad alcuni genitori degli alunni che frequentano l’Istituto Comprensivo  Statale Antonio Custra  di Cercola è stato addirittura chiesto di improvvisarsi cuochi.

Cuochi esperti nella preparazione di pasti salubri da destinare alla refezione per i loro figli a scuola. Per comprendere i disagi bisogna ricordare la storia di questi mesi sul fronte della mancata erogazione della refezione agli studenti cercolesi. La mensa scolastica di Cercola è sospesa da due anni  per motivi riguardanti l’amministrazione comunale, come la mancanza di fondi in  bilancio  e l’incapacità ad espletare una regolare gare di appalto per l’individuazione della ditta di settore, comunque, inoltre, non vi è una data certa sulla riattivazione. L’IC CUSTRA,  che normalmente ha classi con orario a tempo pieno, è stato costretto per due anni ad effettuare un orario ridotto per tale motivo. I genitori degli alunni,  quindi,  hanno tentato di trovare una soluzione sottoscrivendo un modulo di adesione alla “Mensa gestita dai genitori” da proporre al  Consiglio di Istituto al fine di affidare il  mandato per l’erogazione della refezione scolastica  ad una ditta esterna. Eppure ci sono state tantissime adesioni. Però non essendovi accordo per la sottoscrizione del contratto di somministrazione con la ditta esterna, che doveva essere sottoscritta da un soggetto giuridico, tutto si sia concluso in un nulla di fatto. O almeno si credeva. Perché il consiglio d’Istituto, con il benestare del Prof. Aniello Ruocco, dirigente scolastico,  ha  deciso che il tempo pieno bisogna farlo a tutti i costi. Ed ecco che l’arte dell’improvvisazione è regnata sovrana. .

Improvvisandosi giuristi e legislatori, prendendo spunto da un regolamento nato a seguito di un sentenza del TAR in cui veniva deciso di concedere ai genitori la possibilità di fruire del pasto preparato  a casa in sostituzione  volontaria al servizio mensa preesistente, in data 4 febbraio scorso, invece,  viene pubblicato dal dirigente un regolamento in cui vengono dettate  norme   ai genitori che devono preparare il pasto ai figli poiché dal giorno 7 febbraio è partito l’orario prolungato.

La voce dei genitori pare che non sia stata per nulla ascoltata, diverse  PEC inevase inviate al dirigente scolastico, al Sindaco ed agli organi di competenza dove si richiedono chiarimenti stanno letteralmente alzando la tensione a scuola.

Molti genitori per svariati motivi non hanno la possibilità documentata di preparare il pasto ai figli e neppure le competenze per garantirne la conservazione e salubrità per tante ore in quanto  il regolamento autoprodotto dispone  che il bambino deve essere munito del proprio pasto già all’ingresso, e poco importa che lo consumerà 4 – 5 ore più tardi. Nessuna informazione è stata data alla platrea genitoriale circa l’offerta formativa ed il tempo scuola da dedicare ai bambini che non hanno il pasto da casa. In pieno disprezzo del diritto allo studio e di trattamento egualitario nei confronti di tutti gli studenti, ad oggi il dirigente Scolastico dell’IC CUSTRA di Cercola, non ha posto al centro della propria attenzione quegli alunni la cui colpa è  avere genitori che non  siano riusciti ad “improvvisarsi” anche cuochi e che per questo motivo vengono discriminati da chi rappresenta un istituzione.