Cercola. Buco di 2,5 milioni di euro nel bilancio comunale, rischio aumento a 3.2 milioni. L’ex sindaco Fiengo certificò il falso?

Cercola (Na) Buco di 2 milioni e mezzo euro, questo è il disavanzo monstre al comune di Cercola registrato dalla delibera commissariale n.7 del 14 luglio 2022, relativa all’approvazione dello schema di rendiconto consuntivo di gestione 2021. Appena due mesi prima l’ex sindaco Vincenzo Fiengo e la sua Giunta Municipale approvarono con delibera n. 26 del 13 maggio 2022 un consuntivo, invece, che prevedeva un disavanzo di appena 112.000€: eravamo in piena crisi di maggioranza e la Giunta Municipale era composta da persone indicate , solo da poche ore , direttamente da Fiengo, oltre al delegato al bilancio Giulio De Filippis inviato a Cercola dal Partito Democratico a far danni al bilancio comunale. In seguito, il 16 maggio nove consiglierei comunali si dimisero contestualmente davanti al notaio e determinarono lo scioglimento del consiglio comunale. . Ma il dato tecnico e politico più inquietante risulta emergere dal fatto che nemmeno questo disavanzo potrebbe risultare il reale buco di bilancio, in quanto, non si riescono a comprendere le ragioni del perchè non si sono calcolati altri debiti comunali, quali quelli riferiti alla Tari, che porterebbero il buco a 3 milioni e duecento mila euro.

In città ci si chiede quali sono le ragioni tecniche/contabili che hanno determinato questo passaggio da un debito irrisorio – 112.000€ – a quello monstre – 2.540.000€? La risposta è contenuta alla pagina 2 della deliberazione commissariale n.7 del 14 luglio 2022, ecco testualmente cosa c’è scritto : “il Sub Commissario, nominato con decreto del Prefetto di Napoli prot. n. 163907/Area II EE.LL. del 24.05.2022, ha demandato al Servizio Finanziario la verifica delle partite vincolate ai fini del rispetto dell’ordinamento finanziario e contabile; il Servizio Finanziario ha successivamente rilevato che le posizioni vincolate non erano state correttamente determinate per cui, dopo la necessaria ricognizione, ha proceduto alla rettifica degli allegati a/1 ed a/2 e del risultato di amministrazione che, per l’effetto, è passato da un disavanzo di euro 112.214,22 ad euro 2.502.360,42;” Quindi, il servizio finanziario, ossia il responsabile Luigi Pacellam ha comunicato che c’è stato un semplice errore per cui le posizioni vincolate non erano state correttamente calcolate? Ma stiamo scherzando, si passa da 112,000€ a 2.540.000€, in un batter di ciglio: cosa c’era dietro a questo megapasticcio? E perchè, nonostante sia arrivata la dottoressa Gabriella D’Orso, direttamente dal Ministero degli Interni, ci sono ancora ombre sul reale disavanzo del rendiconto consuntivo, relativamente alla questione Tari?

A rigor di chiarezza la squadra che ha partecipato alla stesura e al mancato controllo dei disastri contabili è la stessa messa in campo per lo svolgimento dei concorsi comunali, ancora sotto inchiesta dalla Procura della Repubblica di Nola. Ovvero, il sindaco Fiengo che approva in Giunta il falso disavanzo; Luigi Pacella in qualità di responsabile del servizio, inventore di numeri a caso, e la dottoressa Montesano segretario generale del comune , anche responsabile anticorruzione e che avrebbe dovuto controllare, oltre che Luigi Pacella non ha titoli ed esperienze per ricoprire il ruolo di responsabile finanziario, anche questo rimbalzo anomalo della quota di disavanzo. Ricordiamo ai lettori che Luigi Pacella fu nominato responsabile finanziario, senza titolo e competenze ribadiamo, dal sindaco Fiengo a cinque giorni dalla stesura del bilancio di previsione che il collegio dei revisori dei conti, a sua volta revocato clamorosamente dal sindaco Fiengo, ipotizzarono anche un pericolo di falso in bilancio. Il fatto curioso è questo: Luigi Pacella è ancora responsabile del servizio finanziario.

Anche questo disavanzo certificato dalla delibera commissariale n.7 del 14 luglio 2022 va sotto osservazione in quanto mancherebbero all’appello i debiti comunali per la quota Tari di 287.000, maturata da un erroneo piano finanziario della Tari 2020 che certificò un costo del servizio superiore dal reale. In aggiunta si sommano ancora altri 400.000€ riguardanti il calcolo della Tari 2021 in quanto non furono adeguate le tariffe al costo superiore del servizio certificato erroneamente l’anno 2020 perchè il consiglio comunale di Cercola approvò il piano tariffe superando il termine perentorio fissato dal Ministero dell’Economia e Finanze che detreminava come sanzioni l’applicazione delle tariffe dell’anno precedente.

All’orizzonte un autunno di lacrime e sangue per i cittadini di Cercola che subiranno aumenti delle tasse comunali e servizi essenziali ancora limitati oppure eliminati. Non bastava il caro bollette e prezzi e la crisi energetica.

che avrebbe dovuto controllare oltre che Luigi Pacella non ha titoli ed esperienze per ricoprire il ruolo di respnsabile finanziario. Ricordiamo ai lettori

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